giovedì 17 novembre 2011

Le intermittenze della morte di Josè Saramago

"Il giorno seguente non morì nessuno. Il fatto, poiché assolutamente contrario alle norme della vita, causò negli spiriti un enorme turbamento, cosa del tutto giustificata, ci basterà ricordare che non si riscontrava notizia nei quaranta volumi della storia universale, sia pur che si trattasse di un solo caso per campione, che fosse mai occorso un fenomeno simile, che trascorresse un giorno intero, con tutte le sue prodighe ventiquattr'ore, fra diurne e notturne, mattutine e vespertine, senza che fosse intervenuto un decesso per malattia, una caduta mortale, un suicidio condotto a buon fine, niente di niente, zero spaccato."

mercoledì 16 novembre 2011

84, Charing Cross Road di Helene Hanff

Che strano, delizioso aroma sale dalle pagine di questo piccolo libro! E' il profumo sottile di vecchie biblioteche inglesi, di volumi ben rilegati in pelle... un profumo raro di amicizia, simpatia, dignità e, soprattutto, di un immenso, quasi fisico, amore per i libri.!
Si è da poco alzato il sipario sulla guerra. Lei è una giovane donna di New York che adora i grandi saggisti del Settecento e vuole farsi da sola un'educazione letteraria, scegliendo con cura i libri da leggere. Lui è un libraio di Cahring Cross, a Londra, una città ancora ferita dalle bombe e dal razionamento, ma fiorente di opere preziose e di tradizioni raffinate. Il rapporto epistolare, garbatamente professionale, divent presto un appassionato intraccio di vite che dura una ventina d'anni. Lettera dopo lettera, i personaggi acquistano uno straordinario spessore umano che travalica i brevi messaggi epistolari: con stupore ci si trova di fronte a uno spaccato d'epoca, di società, di sentimenti. [dalla quarta di copertina]





Un immagine della libreria Marks & Co. intorno agli anni '60


Nel 1987 ,Mel Brooks  produsse il film tratto dal romanzo, come regalo alla moglie Anne Bancroft ( Helene Hanff nel film)  per il 21º anniversario delle loro nozze.









venerdì 11 novembre 2011

ER GRILLO ZOPPO di Trilussa


Ormai me reggo su ‘na cianca sola.
- diceva un Grillo – Quella che me manca
m’arimase attaccata alla capriola.
Quanno m’accorsi d’esse prigioniero
col laccio ar piede, in mano a un ragazzino,
nun c’ebbi che un pensiero:
de rivolà in giardino.
Er dolore fu granne…,ma la stilla
de sangue che sortì dalla ferita
brillo ner sole come una favilla.
E forse un giorno Iddio benedirà
Ogni goccia di sangue ch’è servita
Pe’ scrive la parola libertà!

giovedì 10 novembre 2011

Cristo si è fermato ad Eboli di Carlo levi

"Sono passati molti anni, pieni di guerra, e di quello che si usa chiamare la Storia. Spinto qua e là alla ventura, non ho potuto finora mantenere la promessa fatta, lasciandoli, ai miei contadini, di tornare fra loro, e non so davvero se e quando potrò mai mantenerla. Ma, chiuso in una stanza, e in un mondo chiuso, mi è grato riandare con la memoria a quell'altro mondo, serrato nel dolore e negli usi, negato alla Storia e allo Stato, eternamente paziente; a quella mia terra senza conforto e dolcezza, dove il contadino vive, nella miseria e nella lontananza, la sua immobile civiltà, su un suolo arido, nella presenza della morte. – Noi non siamo cristiani, – essi dicono, – Cristo si è fermato a Eboli –. Cristiano vuol dire, nel loro linguaggio, uomo: e la frase proverbiale che ho sentito tante volte ripetere, nelle loro bocche non è forse nulla piú che l'espressione di uno sconsolato complesso di inferiorità. Noi non siamo cristiani, non siamo uomini, non siamo considerati come uomini, ma bestie, bestie da soma, e ancora meno che le bestie, i fruschi, i frusculicchi, che vivono la loro libera vita diabolica o angelica, perché noi dobbiamo invece subire il mondo dei cristiani, che sono di là dall'orizzonte, e sopportarne il peso e il confronto. Ma la frase ha un senso molto piú profondo, che, come sempre, nei modi simbolici, è quello letterale. Cristo si è davvero fermato a Eboli, dove la strada e il treno abbandonano la costa di Salerno e il mare, e si addentrano nelle desolate terre di Lucania. Cristo non è mai arrivato qui, né vi è arrivato il tempo, né l'anima individuale, né la speranza, né il legame tra le cause e gli effetti, la ragione e la Storia. Cristo non è arrivato, come non erano arrivati i romani, che presidiavano le grandi strade e non entravano fra i monti e nelle foreste, né i greci, che fiorivano sul mare di Metaponto e di Sibari: nessuno degli arditi uomini di occidente ha portato quaggiú il suo senso del tempo che si muove, né la sua teocrazia statale, né la sua perenne attività che cresce su se stessa. Nessuno ha toccato questa terra se non come un conquistatore o un nemico o un visitatore incomprensivo. Le stagioni scorrono sulla fatica contadina, oggi come tremila anni prima di Cristo: nessun messaggio umano o divino si è rivolto a questa povertà refrattaria. Parliamo un diverso linguaggio: la nostra lingua è qui incomprensibile. I grandi viaggiatori non sono andati di là dai confini del proprio mondo; e hanno percorso i sentieri della propria anima e quelli del bene e del male, della moralità e della redenzione. Cristo è sceso nell'inferno sotterraneo del moralismo ebraico per romperne le porte nel tempo e sigillarle nell'eternità. Ma in questa terra oscura, senza peccato e senza redenzione, dove il male non è morale, ma è un dolore terrestre, che sta per sempre nelle cose, Cristo non è disceso. Cristo si è fermato a Eboli." [Incipit]

mercoledì 9 novembre 2011

Playstation, Caffettiere e altri racconti AA.VV.

Ecco un'originale raccolta di racconti e ricordi sugli oggetti preferiti da scrittori. Artisti e personaggi di rilievo: Vincenzo Cerami (Bauty case); Paola Mastrocola (Macchinetta del caffè); Goffredo Fofi (Atomobile); Franco Cardini (Macchina da scrivere); Paolo Portoghesi (Tazzina da colazione); Gianfranco Ravasi (Penna); Gabriele Romagnoli (Lucidatrice); Carmine Abate (Registratore); Eraldo Affinati (Rasoio); Antonia Arslan (Fermacarte); Tullio Avoledo (Macchina Fotografica); Giuseppe Bonura (Ambulanza); Giuseppe Conte (Spremiagrumi); Guido Conti (Bilancia); Luca Doninelli (Motofalciatrice); Franco La Cecla (Kalasnikov); Giuseppe Longo (Camion); Max Pisu (Playstation); Roberto Mussapi (Giradischi); Alberto Oliverio (Computer); Ferruccio Parazzoli (Caffettiera); Antonio Riccardi (Metal detector); Marisa Volpi (Anello) e Dario Voltolini (Microscopio). Un ritratto degli italiani. Perché "le cose ci descrivono". (Presentazione di Alessandro Zaccuri)

martedì 8 novembre 2011

La pelle di Curzio Malaparte

"Non so quale sia più difficile, se il mestiere del vinto o quello del vincitore. Ma una cosa so certamente, che il valore umano dei vinti è superiore a quello dei vincitori. Tutto il mio cristianesimo è in questa certezza, che ho tentato di comunicare agli altri nel mio libro La pelle, e che molti, senza dubbio per eccesso di orgoglio, di stupida vanagloria, non hanno capito, o han preferito rifiutare, per la tranquillità della loro coscienza. In questi ultimi anni, ho viaggiato, spesso, e a lungo, nei paesi dei vincitori e in quelli dei vinti, ma dove mi trovo meglio, è tra i vinti. Non perché mi piaccia assistere allo spettacolo della miseria altrui, e dell'umiliazione, ma perché l'uomo è tollerabile, accettabile, soltanto nella miseria e nell'umiliazione. L'uomo nella fortuna, l'uomo seduto sul trono del suo orgoglio, della sua potenza, della sua felicità, l'uomo vestito dei suoi orpelli e della sua insolenza di vincitore, è uno spettacolo ripugnante."  [Curzio Malaparte]

domenica 6 novembre 2011

Il Cid di Pierre Corneille

L'intreccio dell'opera si sviluppa intorno all'amore reciproco di Rodrigo  e Jimena, figli di nobili della corte  di Fernando di Castiglia. Alla vigilia del loro felice matrimonio si abbatte un evento sciagurato...... Direi che non è il caso di svelare il resto della trama!.  La storia potrebbe apparire semplice ma, nasconde un intrico di situazioni ed eventi talmente complessi da sembrare non trovare soluzione. Sicuramente la lingua e lo stile utilizzato sono molto lontani da un "sentire moderno" ma , forse, questo è dipeso molto dalla traduzione. Probabilmente , leggendo la pièce teatrale in lingua originale , i dialoghi dei personaggi non sembrerebbero degli "indigesti polpettoni" melodrammatici. Molto interessante la lettera dedicatoria a Madame de Combalet posta all'inizio del libro insieme ad una "Avvertenza" ed un "Esame" con cui Corneille stesso motiva le sue scelte stilistiche durante la stesura dell'opera che ai tempi procurò all'autore non pochi attacchi da parte di molti critici che scatenarono una gigantesca "querelle" a cui si pose fine solo con l'intervento dell' Académie française su richiesta del cardinale Richelieu.

giovedì 3 novembre 2011

Come un romanzo di Daniel Pennac

"Il verbo leggere non sopporta l'imperativo,avversione che condivide con alcuni altri verbi:il verbo 'amare' il verbo 'sognare' ". Il libro ruota su questo semplice assioma. Ma come risvegliare, senza forzature,  l'amore e la curiosità per la lettura ?. Pennac scandaglia l'ambito familiare e scolastico  per  "trovare" delle "metodologie di risveglio". La lettura ne esce fuori come un dono che si fa a se stessi e a cui si regala buona parte si se'. Visto cosi', questo semplice atto, sembra un "affare" molto serio per l'Homo sapiens.

martedì 1 novembre 2011

Memorie di un tempo passato di F.C

Un nome. Professoressa Allevi. La mia insegnante di italiano, storia e geografia  alle scuole medie . Non so per quale arcano motivo ma, ieri sera, mi è rimbalzata alla mente la sua immagine. Anche se sono passati parecchi anni, ricordo con piacere le sue lezioni e i suoi continui incoraggiamenti verso noi ragazzi a leggere sempre di più. Sono indelebili le ore trascorse in classe a commentare le notizie dei quotidiani nazionali o uno dei tanti  libri di lettura consigliati da lei. Ed è proprio ripensando ad alcuni di quei titoli che ho fatto un piccolo  tuffo nel passato....











mercoledì 26 ottobre 2011

Il libraio che imbrogliò l'Inghilterra di Dahl Roald

Due racconti pieni di ironia sul mondo dei libri. Qual è il segreto che consente a un (apparentemente) rispettabile libraio antiquario londinese di condurre una vita lussuosa e spregiudicata con la sua amante segretaria? Di che cosa trattano quei libri che tanti clienti rispettabili gli richiedono con la massima discrezione? Nel secondo racconto, "Lo scrittore automatico", un giovane aspirante scrittore, rifiutato da tutte le riviste letterarie e da tutti gli editori, inventa una strana, misteriosa macchina... Due racconti intelligenti e divertenti, tipici di quell'affilata vena ironica e satirica che contraddistingue le opere di Dahl. Concordo con "la quarta di copertina" !

martedì 25 ottobre 2011

Voglio, avrò di Fernando Pessoa



Voglio, avrò —
se non qui,
in altro luogo che ancora non so.
Niente ho perduto.
Tutto sarò.






lunedì 24 ottobre 2011

Il settimo sigillo di Ingmar Bergman

Il cavaliere Antonius Block che gioca a scacchi con la Morte. La peste nera.Un Medioevo nordico in uno splendido bianco e nero....naturalmente sto parlando del film !. A dir la verità , la lettura della "qui presente"  sceneggiatura mi ha poco entusiasmato. Probabilmente , dipende dal fatto che quando penso al "Settimo Sigillo" penso indiscutibilmente al film e non a qualcosa di scritto. La mia "visione" della storia è fatta prettamente  di immagini in movimento  su pellicola. Sul film sono stati scritti fiumi di commenti ... aggiungere il mio sarebbe superfluo. A volte , come in questo caso, le immagini valgono più di tediose parole. ( Partita a scacchi conla Morte)












giovedì 20 ottobre 2011

Luisito - Una storia d'amore di Susanna Tamaro

Inizio 
"Voglio che la mia vita sia duttile e luminosa come il vetro prima che prenda forma!"

Intermezzo
"Ma era davvero tutto dovuto ? Davvero si poteva attraversare la vita senza mai esprimere un briciolo di gratitudine?"

"Era anche questo a gelare il suo cuore , il pensiero di avere generato dei figli, e di essere pentita di averlo fatto"

".. non ci si dovrebbe mai arrendere alla comodità, perchè agisce come i filtri delle streghe: la accetti e ti paralizza, credi di essere ancora viva e invece .."

"Da quanto tempo le lacrime erano scomparse dalla sua vita?. Aveva pianto quando aveva scoperto le menzogne di suo marito e dopo di allora altre due o tre volte, davanti a un film particolarmente commovente. Poi più niente. Gli ultimi quarant'anni della sua vita non erano stati altro che un lento e progressivo assideramento. Ghiaccio era sceso nel suo cuore.."

Epilogo










mercoledì 19 ottobre 2011

Luigi d'Aragona. Un cardinale del Rinascimento in viaggio per l'Europa di André Chastel

Nell'anno di Grazia 1517 il giovane cardinale napoletano Luigi d'Aragona intraprende un lungo viaggio per l'Europa. Al suo seguito troviamo il segretario Antonio de Beatis che redige un diario di questa "avventura". L'Itinerario di Luigi ci permette di ricostruire tappa per tappa le preoccupazioni e i costumi di un personaggio particolare.. Ma ci si può anche seguire l'evoluzione di un "genere" privo di pretese letterarie ma avviato ad assumere una forma , che è il "diario di viaggio". Steso in memoria del cardinale dal suo cappellano-segretario e rimasto inedito per secoli, l'Itinerario è uno dei migliori documenti che si ha al riguardo. E, se lo consideriamo infine nella densità della sua informazione, si rivela eccellente sulla Germania e la Fiandra, e notevole per la Francia di quei tempi.

domenica 25 settembre 2011

Storie Naturali di Jules Renard

Un gatto a cui non piacciono i topi è davvero anomalo; un cavallo che per la commozione "scoreggia" sembra quantomeno irriverente; un maiale che viene apostrofato con l'insulto "Sporco maiale!" è considerato vittima di una calunnia; una capra che legge gli annunci ufficiali affissi al muro del municipio dimostra, come minimo,una rara sensibilità per le questioni pubbliche; e del riccio , che cosa dire? "puliteci il vostro..." risponde l'autore. E' davvero insolita la compagnia di animali che popola questo libro-fattoria di Jules Renard pubblicato nel 1896. Ci sono proprio tutti , dalla gallina al cigno, dal cane all'asino, dalla lucertola al serpente, e non mancano le farfalle, gli scoiattoli, i pipistrelli e i pappagalli. Di ciascuno il "cacciatore d'immagini" Renard traccia un profilo alquanto singolare e divertente, e concede loro la facoltà della parola che li rende simili all'uomo, spesso e volentieri nei suoi aspetti più buffi. Disse l'autore a proposito del suo libro:" Buffon ha descritto gli animali per far piacere agli uomini. Io vorrei essere gradito piuttosto agli animali; vorrei, se essi potessero leggere le mie piccole "Storie naturali", che ciò che ho scritto li facesse un poco sorridere". [ dalla quarta di copertina].


"Questa goccia di luna nell'erba" ( La lucciola)

giovedì 15 settembre 2011

Subway-Letteratura 2011


Il premio Subway-Letteratura ,l’iniziativa rigorosamente no-profit, ideata e curata da Davide Franzini e Oliviero Ponte di Pino, ha per obiettivo la produzione e la divulgazione di testi letterari di qualità, in particolare presso i giovani.La distribuzione è affidata ai juke-box letterari ( vedi foto) posizionati nei punti nevralgici delle reti di trasporti della principali città italiane (Milano, dal 2002; Roma e Napoli, dal 2004; Venezia, dal 2005; Palermo, dal 2007; Mantova, dal 2008) questi distributori offrono ai frequentatori dei mezzi pubblici libretti da sedici pagine stampati su carta(riciclata al 100% da post-consumo) in forma gratuita.Nel 2011 sono stati distribuiti 19 libretti per una tiratura complessiva di 5 milioni di copie.


Il Premio si articola in quattro sezioni:
1) Subway Under35. Ai partecipanti viene richiesto di comporre un racconto non più lungo di 18.000 battute, indicando il genere prescelto e il numero di fermate consigliate per lettura. La selezione degli autori è affidata a una giuria composta da ventidue collaboratori, tra questi scrittori, critici letterari e operatori del settore culturale.
2) Subway-Poesia. Nel 2004 Subway apre le porte al genere della lirica. A differenza delle sezioni di narrativa gli autori vengono qui invitati a comporre su un tema specifico.
3) Premio Speciale Subway Under19. Sottosezione dell’Under35 nata nel 2005 per promuovere la creatività degli scrittori adolescenti. Viene curato da una giuria tecnica che comprende docenti e ricercatori universitari presieduta da Lucia Rodler e coordinata da Andrea Chiurato.
4) Copertine al Tratto. Concorso nel concorso ideato con l’obiettivo di estendere la ricerca di talenti Under35 anche al mondo dell’illustrazione editoriale. La giuria, presieduta da Alfredo Chiappori, seleziona le migliori proposte per le copertine di Subway-Letteratura.

N.B. : sul sito dell'iniziativa  si potranno visionare e scaricare tutte le opere pubblicate dal 2002 ad oggi. Buona lettura!



mercoledì 14 settembre 2011

Quarantaquattro passi di F.C.

Cammino a passo spedito lungo il sottopassaggio della metropolitana. Rumori di passi e voci sommesse mi assediano. Un magnifico culo mi ondeggia davanti ipnotizzando  la mia attenzione e la voce dell'uomo che ogni giorno , nello stesso punto, chiede a mani imploranti un pezzo di pane mi ricorda la drammaticità dell'esistenza.Il sesso e la precarietà del vivere si materializzano quando, all'improvviso, realizzo che l'odore del sudore altrui  frammisto a effluvi di profumi di deodoranti  stanno offendono le mie narici. Vado avanti e lo sguardo di una ragazza che trascina un trolley  sembra promettere il paradiso. E’ un attimo. Precipito nuovamente a terra, trascinato dal suono della voce implorante dell’anziano uomo che chiede pane e dai commenti incomprensibili di una coppia asiatica nel sentire quella richiesta universale non necessaria di alcuna traduzione per intenderla. Ho pensato: “Che vita di merda!”. Anche lì un attimo. Un uomo mi fissa ed accenna un sorriso… almeno credo!. “Che avra’ da ridere quel tipo?” inizio a domandarmi. Non ho tempo per dare una risposta a quella domanda cosi immediata quanto generata dalle mie insicurezze che striscio con la suola della scarpa destra sul pavimento di plastica del  tunnel. Tanto basta per farmi dimenticare la domanda che mi ero posto un nano secondo prima.  Alzo lo sguardo e ed evito con un piccolo scarto verso sinistra di tamponare due ragazzi davanti a me. In così pochi passi , mille immagini ,suoni, odori e pensieri scoperchiano, e frullano la mia mente. L'improvviso e non richiesto pensiero : "Che ci faccio qui ?" mi assale con tutto il  fastidioso peso dell'assurda certezza che non c'e' alcuna risposta alla domanda . Cammino fino alla rampa delle scale. Due gradini alla volta, salgo velocemente fino ad essere abbagliato dalla luce del sole estivo che inizia ad illuminare con forte intensità la città che brullica intorno a me.          

martedì 13 settembre 2011

Le opinioni di un clown di Heinrich Böll

"I cattolici mi rendono nervoso perché sono sleali"
"E i protestanti?" domandò ridendo .
"Quelli mi fanno star male con quel loro pasticciare intorno alla coscienza"
"E gli atei?" Rideva ancora.
"Quelli mi annoiano perché parlano sempre di Dio."
"E lei che cos'e', in conclusione ?"
"Io sono un clown" risposi " attualmente molto migliore delle mie quotazioni...".
 Siamo in Germania durante gli anni 60. Hans Schnier, figlio di una ricca famiglia di industriali per vivere fa  il clown. Parlando di sè dice :"attore comico, non pago tasse per nessuna Chiesa, ho ventisette anni e uno dei miei numeri si chiama arrivo e partenza: una (quasi troppo) lunga pantomima in cui lo spettatore fino alla fine confonde arrivo e partenza”. Sta attraversando un momento difficile della propria esistenza. Ha perso il lavoro  ed una "quasi" moglie. Per una artista "monogamo" è il peggior incubo. Una serie di telefonate e di incontri si trasformeranno in occasioni per esprimere le proprie opinioni che, alimentate dal rancore, diverranno feroci accuse rivolte alla società opulenta e materialista in cui vive, un mondo che ha smarrito la propria anima, che cerca di "rifarsi una verginità morale e politica, puntualmente smascherata dalle rievocazioni del protagonista".

giovedì 1 settembre 2011

Le vite (indiscrete) di dodici Cesari di Luca Canali

Libro scritto a quattro mani. Luca Canali "rispolvera"  l'opera di Svetonio e ci ripropone un sunto delle virtu' ma soprattuto dei tanti vizi degli imperatori romani da Cesare a Domiziano. Naturalmente , ciò che Svetonio scrive deve essere preso un pò con le pinze. Alcuni "fatti" in realtà sono veri e propri "spettegolezzi" di corte. Comunque a parte queste precauzioni da prendere durante la lettura , bisogna constatare che Luca Canali , ancora una volta, si dimostra un abile divulgatore della storia romana. Di ogni divino imperatore viene data una descrizione fisica.  "Di statura normale, completamente calvo, occhi azzurri, naso a becco, in vecchiaia mani e piedi sformati dalla gotta, così che non riusciva a sopportare calzature o sfogliare e persino tenere in mano un libro." .. così viene dipinto Galba . Cosa dire poi di Tiberio che viene descritto come un uomo dai mille vizi tanto da "fare arredare una vasta camera da letto con comodi divani, e per sovreccitare i suoi sensi stanchi vi riuniva fanciulle e giovinetti pronti a prostituirsi, oltre a sudici personaggi capaci di insoliti e mostruosi accoppiamenti".. questo, sempre a detta di Svetonio & Canali.

martedì 30 agosto 2011

Monologo finale - The Big Kahuna


Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.

I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

lunedì 29 agosto 2011

La battaglia di Patrick Rambaud

Tra i giorni 21 e 22 del mese di maggio dell'anno 1809 in due piccole località denominate  Aspern e Essling vicino Vienna ci fu una sanguinosa battaglia tra l'esercito napoleonico e quello austriaco. Centroquarantacinquemila uomini si affrontarono. A fine battaglia il risultato fu tragico. Tredicimila morti e trentaduemila feriti.Napoleone fu momentaneamente fermato , ma a caro prezzo.Il progetto sfumato di Honorè de Balzac di scrivere di questa battaglia è stato ripreso quasi due secoli dopo da Rambaud  che con il suo romanzo non ci risparmia le descrizioni minuziose dello scontro con tutte le sue atrocità. Napoleone non sembra più invincibile, ed i suoi generali se ne rendono conto.Nella sua apparente sicurezza, l'imperatore , durante la battaglia, teme più di una volta di essere travolto dalle armate dell'Arciduca Carlo.Da Vienna , la popolazione assiste alla battaglia facendo uso di binocoli presi a noleggio da un camuffato Karl Schulmeister , intento a carpire informazioni . Tra gli spettatori troviamo anche un giovane Marie-Henri Beyle che è al seguito della Grande Armée in qualità di commissario di guerra.

giovedì 25 agosto 2011

Tre storie extra vaganti di Carlo M. Cipolla

Storie curiose, fuori del comune (extra vaganti, appunto), divertenti, ma tutte rigorosamente vere, quelle raccontate in questo libretto. La prima storia è ambientata nel XIV secolo e vede protagonista una potentissima consorteria di banchieri fiorentini, i Bardi. La seconda storia racconta di un singolare brutto scherzo "monetario" giocato dagli Europei ai Turchi nel secolo XVII. Nell'ultima storia sono commentati due famosi trattati francesi del XVII e XVIII secolo dedicati al commercio e alle manifatture del tempo: tra i giudizi che vi abbondano, acuti e gustosi, su genti e popoli spicca quello sugli italiani: "Gentili e onesti. Non c'è carezza né buon trattamento che essi risparmino a coloro con cui fanno affari", ma anche ambigui "con un doppio senso nelle loro parole così che all'occasione possono interpretarle a loro vantaggio".[dalla quarta di copertina ]

mercoledì 24 agosto 2011

Le virtù dell'ozio di Armando Torno

L'ozio non è il tempo libero o il dolce far niente ma è un momento fondamentale nella formazione di ogni essere umano o quantomeno dovrebbe esserlo.Così come c'e' una scuola che prepara al lavoro, così l'ozio, attraverso la "lentezza" della riflessione e dell'introspezione ci  insegna a disporre della vita. Sembrano parole di altri tempi, oggi diremmo "vecchie" ma cosa ci si aspetta da un'umanità malata di velocità e di produttività economica che ha dimenticato  i fini stessi in vista dei quali vale la pena di acquisire ricchezze, nel febbrile ed esclusivo interesse per i mezzi con cui le ricchezze si possono acquistare. Sarebbe auspicabile una rinascita del "pensiero" nel senso classico del termine. Il testo di Armando Torno è relativamente breve ma è densissimo di citazioni e di riferimenti bibliografici per gli "oziosi" smaniosi di conoscere ed apprendere questa "raffinata arte" del bel pensiero. Gli autori citati e consigliati da tenere sempre a portata di mano sono numerosi , Platone, Seneca,Epiteto,Marco Aurelio,Orazio,Sant'Agostino, Petrarca,Michael de Montaigne , La Rochefoucalud, Schopenauer ...solo per citarne alcuni.Quindi , cosa aspettiamo ? ...mettiamo da parte la pigrizia e buttiamoci nell'ozio più assoluto.

martedì 23 agosto 2011

All'incrocio dei sentieri di Kossi Komla-Ebri

Di solito non faccio paragoni o almeno li penso ma non ne scrivo. Leggendo questi bei racconti "incontrati" per caso su una spiaggia della Toscana durante le vacanze estive non ho potuto fare a meno di pensare ad un altro libro di racconti di cui ho già avuto modo di parlare. Si tratta di :"Gente in Aspromonte" di Corrado Alvaro. Forse il paragone è un pò forzato... nessuno me ne voglia, ma l'atmosfera evocata dal linguaggio asciutto e preciso di Ebri l'ho trovata, seppur "traslata" ai giorni nostri, simile a quella evocata dal dolore e dalla speranza della gente, più di ottant'anni fa, nel meridione italiano.Probabilmente, nell'Africa descritta dall'autore ho ritrovato molte affinità con la saggezza di un  mondo arcaico ed allo stesso tempo moderno qual è, ancora oggi, quello del sud Italia. Il valore dell'Esperienza, della Tradizione e della Parola sono le prime cose che mi vengono in mente quando ad esempio leggo : "In Africa quando muore un anziano è una biblioteca che brucia".... "I proverbi sono l'olio di palma per fare passare le parole con le idee"... "il proverbio è il cavallo della parola, quando la parola si perde è con l'aiuto del proverbio che la si trova"..."Dire da noi che la Parola, il Verbo si è incarnato è cosa del tutto naturale, tante volte avete sentito dire che quando un figlio si ammala gravemente è perchè i genitori litigano spesso e le gravi offese che si dicono si incarnano come malattia nel corpo del figlio e, finchè non si riappacificano, il bambino non guarirà"... ed infine.. "Quando la memoria va in cerca di legno per scaldarsi dalla nostalgia riporta solo i tronchi più belli..."

domenica 21 agosto 2011

Il mistero del candelabro di A.Soussan

La morte improvvisa di un oscuro dipendente del Vaticano induce un commissario di polizia e la sua assistente ad avviare un'indagine. I due funzionari ignorano però di essere incappati in una faccenda più grande di loro. David Ben Zion, leggendario capo dei servizi segreti israeliani, sta infatti organizzando un'operazione clandestina per ritrovare Menorah, il mitico candelabro d'oro a sette bracci sottratto a Gerusalemme dai Romani quasi duemila anni fa. Era da tempo che non leggevo un giallo sotto l'ombrellone con gli schiamazzi dei ragazzini attorno a me intenti a costruire castelli di sabbia e a far dannare le loro mamme perchè restii ad  uscire dall'acqua. La lettura di per se è stata solo da contorno alla "rievocazione" di momenti piacevoli  oramai lontani...quasi una "terapia del ricordo".

venerdì 19 agosto 2011

Itaca di Konstantinos Kavafis


Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.  




giovedì 18 agosto 2011

Filosofia: istruzioni per l'uso di E.Bencivenga

"Aprire la mente al dubbio, all'incertezza, alle domande più ardite e inquietanti. Partire dalle cose che esistono per sconvolgerle, scomporle, criticarle e dichiararne l'illegittimità, disegnando allo stesso tempo altri mondi, mondi puramente possibili e corsi che la storia avrebbe potuto prendere. È questo il concetto di filosofia esposto in Filosofia: istruzioni per l'uso, una pratica continua, un'attività ludicamente stimolante, un gioco irriverente e spiazzante.Perchè, come scrive lo stesso Bencivenga,questo è un libro che dovrebbe essere "usato", non "letto". Spero che cerchiate a ogni passo di anticiparlo, di contraddirlo....Spero che vi irriti, e che vi chiediate perchè; che vi sembri sciocco e gratuito, e malgrado tutto vi coinvolga". Questo è quanto riporta la quarta di copertina. Da parte mia aggiungerei solo che ogni tanto si dovrebbe trovare un pò di tempo per giocare al filosofo.

mercoledì 17 agosto 2011

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.


Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.

martedì 16 agosto 2011

Le catene di Gorée di N.Diop e G.Cecconi

Passando tra gli orrori della seconda guerra mondiale e gli attuali sbarchi di clandestini sulle coste di Lampedusa si arriva a parlare di un luogo che ha significato dolore per milioni di esseri umani. L'isola di Gorée è stata per tre secoli il centro di partenza degli schiavi portati via dall'Africa: c'era addirittura un edificio adibito alla compravendita degli esseri umani da spedire nelle piantagioni dell'America. Chi si ammalava o faceva resistenza veniva soppresso. Nel 1978 l'Unesco ha dichiarato Gorée Patrimonio dell'Umanità. Da tutto il mondo migliaia di persone vi si recano ogni anno in pellegrinaggio. A fine libro troviamo un brevissimo e piacevolissimo saggio di Maurizio Tuci  sull'invenzione della musica moderna da parte dei popoli deportati nel Nuovo Mondo

domenica 14 agosto 2011

Detti e contraddetti -3


"Ogni stagione della vita e' una edizione che corregge quella anteriore, e che sara' pure corretta, fino all'edizione definitiva, che l'editore cede gratis ai vermi"
Da "Memorie dall'aldilà" di Machado de Assis





"All'alba, quando ti dispiace di essere già sveglio,pensa subito che ti sei destato per compiere il tuo lavoro di uomo. Sei stato concepito e messo al mondo per agire e ti vuoi lamentare di doverti mettere al lavoro? O forse sei stato creato per restartene sotto le coperte? Questo è molto più piacevole; ma sei forse nato per il piacere, per essere passivo, o non piuttosto per l'azione?"
Da "Pensieri" di Marco Aurelio




"La vita vola via come un sogno e spesso non riesci a far nulla prima che ti sfugga l'istante della sua pienezza. Per questo è fondamentale apprendere l'arte del vivere, tra tutte la più ardua ed essenziale: colmare ogni istante di un contenuto sostanziale, nella consapevolezza che esso non si ripeterà mai più come tale".
Da "Non dimenticatemi" di  Pavel A. Florenskij