lunedì 31 agosto 2020

Il nostro quartiere di Nagib Mahfuz

 


L'opera narra in 78 episodi la vita e le cronache di un quartiere della parte vecchia de Il Cairo, molto simile a quello di Gamaliya dove era nato e vissuto lo scrittore, narrati dalla voce di un ragazzino che, forse proprio perché portato per natura ed età a fantasticare, riesce a rendere vivo un affascinante miscuglio di odori, leggende, ricordi, crudeltà, gesti di quotidiano eroismo e di ordinaria sopraffazione. L'intero libro si dipana in una serie di rapidissimi racconti: dalla visione, tra sogno e realtà, del Grande Vecchio, l'anziano e venerabile derviscio la cui presenza nel monastero posto ai confini del rione è assieme segreto e leggenda, alle vicende quotidiane di amori, tradimenti, scherzi e provocazioni, rapide fortune e improvvisi rovesci, alle situazioni e ai protagonisti della Rivoluzione del 1919. Sullo sfondo, l'Egitto dell'infanzia autobiografica di Naghib Mahfuz, in bilico tra le tradizioni ormai divenute vuote ripetizioni di gesti e comportamenti (di particolare interesse le pagine dedicate al declino del futuwwa, allo stesso tempo "ras" e protettore del quartiere) e un progresso quanto mai lento ma inesorabile nel mostrarsi.

giovedì 27 agosto 2020

Repertorio dei matti della città di Milano a cura di Paolo Nori

 


"Qualche mese fa ero a Genova a fare un seminario di letteratura, e a me a Genova, non so perché, la gente, mi sembrano tutti un po' squinternati, e ai ragazzi che facevano il seminario, quando ho letto dei pezzi dal Repertorio dei pazzi della città di Palermo, di Roberto Alajmo, ho chiesto ai ragazzi che facevano il seminario "Ma perché non fate il Repertorio dei pazzi della città di Genova?"
Il giorno dopo son tornato a Bologna, a guardarmi intorno a Bologna ho pensato che anche a Bologna, c'era pieno di squinternati, e mi sono chiesto "Ma perché non facciamo il Repertorio dei pazzi della città di Bologna?"

Dopo quando sono andato a Milano, da quelli di Marcos y Marcos, intanto che mi guardavo intorno pensavo che anche a Milano, c'era pieno di squinternati, e che si poteva fare anche il Repertorio dei matti della città di Milano e ho proposto la cosa alla Marcos y Marcos, e gli ho citato un libro che so che a loro piace molto, Le opere complete di Learco Pignagnoli, un libro di Daniele Benati, in particolare l'opera numero 13, quella che fa così:

    Opera numero 13.

    Tranne me e te, tutto il mondo è pieno di gente strana.
    E poi anche te sei un po' strano.



E ci è venuto in mente che tutte le città potrebbero avere il loro repertorio dei matti e abbiamo trovato un altro libro, sempre a cura di Roberto Alajmo, che si chiama Repertorio dei pazzi d'Italia dove nell'introduzione Alajmo dice che "Forse ogni città dovrebbe possedere un repertorio dei pazzi, così come di ogni città esistono le guide dei ristoranti e degli alberghi".

E allora abbiamo chiesto a Alajmo l'autorizzazione, e Alajmo ci ha dato l'autorizzazione, e abbiamo cominciato dei seminari e abbiamo fatto il Repertorio dei matti della città di Bologna, di Milano, di Torino e di Roma e faremo il Repertorio dei matti della città di Genova, di Cagliari e di Napoli, forse, che daranno vita, questi seminari, ognuno a un libretto, come una guida dei ristoranti o degli alberghi, che saranno però anche dei piccoli libretti di storia, una storia laterale e insignificante ma che potrebbe essere anche molto bella, ci sembra. E i partecipanti a questi seminari ci sembra che si debbano tutti un po' trasformare in cronisti medievali ma della contemporaneità." [Introduzione di Paolo Nori]

mercoledì 26 agosto 2020

Il signor curato di Jean Luc Coudray

 


"Era un essere umano,soggetto alle debolezze della carne. La sua intimità con Dio si accompagnava a quella con il Diavolo, poichè la chiamata dell'Universale si scontrava, in lui, con l'attrattiva dei piaceri del corpo. Ma una felice sintesi tra questi due richiami non offriva forse il vantaggio di una riconciliazione tra Dio e il Diavolo ? "

"La giovinezza, nella sua energia biologica, maschera la personalità. Solo la vecchiaia rivela l'individuo.."

lunedì 24 agosto 2020

La donna di scorta di Diego De Silva

 


"È curioso il modo che ha il destino di venire sotto forma di tempo. Anzi lo sarebbe, se non fosse che ce l'ha per vizio. Se uno, al momento del fatto che gli cambia la vita, buttasse l'occhio all'orologio, vedrebbe le lancette che ripartono da uno zero fatto apposta per lui." [Incipit]

sabato 22 agosto 2020

La vita davanti a sè di Romain Gary

 


Stupefacente !

"La vita fa vivere la gente senza fare una grande attenzione a quello che gli succede"

"Porca miseria, ve lo giuro, c’è una tale quantità di mancanza d’attenzione nel mondo che bisogna scegliere come le vacanze, che uno non può andare sia in montagna che al mare. Bisogna scegliere quella che ci piace di più delle mancanze d’attenzione che ci sono al mondo e la gente prende sempre quello che c’è di meglio e di più caro."

venerdì 21 agosto 2020

Il secolo finale. Perché l'umanità rischia di autodistruggersi nei prossimi cento anni di M.Rees


Quello che stiamo vivendo potrebbe essere l'ultimo secolo della storia dell'umanità. Secondo l'astrofisico Martin Rees, la probabilità che il genere umano distrugga se stesso e il mondo che lo circonda entro i prossimi cento anni è di circa il 50%. I pericoli dell'ultima tecnologia si profilano più gravi e meno controllabili di quelli, con cui ci siamo confrontati per decenni, di una catastrofe nucleare. E gli attacchi all'ambiente sferrati dalle attività umane potrebbero generare danni ben peggiori di quanto calamità naturali, eruzioni e impatti di asteroidi siano mai state in grado di fare. La sfida del ventunesimo secolo è il futuro infinito: queste immense distese di tempo saranno piene di vita o vuote come gli sterili mari primordiali? [Pubblicato nel 2004 ]
 

Benito Cereno di Herman Melville

 

Il racconto è incentrato su una rivolta di schiavi a bordo di un mercantile spagnolo realmente avvenuta nel 1799 e, a causa della sua ambiguità, è stato letto da alcuni come un testo razzista, da altri invece come abolizionista . I primi critici, invece, avevano visto in Benito Cereno un racconto che esplora la malvagità umana e non ha niente a che vedere col tema razziale.[Wikipedia]

giovedì 20 agosto 2020

La mossa del cavallo di Andrea Camilleri

 


Ispirato da un fatto di cronaca realmente accaduto a Barrafranca (Enna) nel XIX secolo. Camilleri ci informa in una nota finale al romanzo quale sia stata la fonte storica da cui ha tratto ispirazione per la sua opera. Si tratta di un episodio raccontato da Leopoldo Franchetti nel suo saggio "Politica e mafia in Sicilia"La vicenda si svolge, tra Montelusa e Vigàta, nell’autunno del 1877: ai tempi della Sinistra storica al governo, e dei malumori contro il mantenimento dell’odiosa tassa sul macinato.
Il dialetto siciliano e quello genovese la fanno da padrone e ci conducono per mano in una sottile trama fatta di inganni , tranelli e sensualità.