"Nel campo dell'economia, la sovraspecializzazione è doppiamente disastrosa. Un uomo che è matematico e nulla più che matematico potrà condurre una vita di stenti, ma non reca danno ad alcuno. Un economista che è nulla più che un economista è un pericolo per il suo prossimo. L'economia non è una cosa in sè; è lo studio di un aspetto della vita dell'uomo in società... L'economista di domani (e talvolta dei giorni nostri) sarà certamente a conoscenza di ciò su cui fondare i suoi consigli economici; ma se, a causa di una crescente specializzazione, il suo sapere economico resta divorziato da ogni retroterra di filosofia sociale, egli rischia veramente di diventare un venditore di fumo, dotato di ingegnosi stratagemmi per uscire dalle varie difficoltà ma incapace di tenere il contatto con quelle virtù fondamentali su cui si fonda una società sana. La moderna scienza economica va soggetta ad un rischio reale di Machiavellismo: la trattazione dei problemi sociali come mere questioni tecniche e non come un aspetto della generale ricerca della Buona Vita". (J. Hicks, 1941)
lunedì 31 dicembre 2012
La "profezia" di John Hicks
domenica 9 dicembre 2012
Appunti di lettura , Corrado Alvaro
«La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile.» Corrado Alvaro, Ultimo diario (1948-1956)
«Al mio paese, la piccola borghesia considera una grande prova di abilità arrivare a ingraziarsi con tutti i mezzi, anche i più bassi, chi comanda. La furberia al posto di ogni altra qualità umana. Chi non vi riesce è un imbecille, e chi non vi si adatta, un pazzo. 'Ha relazioni' è al mio paese dire molto. » Corrado Alvaro , Quasi una vita
«Nessuna libertà esiste quando non esiste una libertà interiore dell'individuo.» Corrado Alvaro , Quasi una vita
martedì 13 novembre 2012
I diritti di libertà di Franco Salvo
"Noi non possiamo considerare la democrazia come qualcosa che è pacifico che sussisterà,se, come tutti sappiamo, essa è in una situazione più o meno precaria in tutto il mondo e anche da noi [Stati Uniti] conta nemici la cui forza è in aumento. Se questo è lo stato attuale[1938] delle cose, io credo che se ne debba trovare una delle ragioni nel fatto che noi siamo stati così indulgenti circa l'idea della democrazia dal ritenere più o meno inconsciamente che l'opera della sua fondazione era stata condotta a termine dai padri fondatori o quando la guerra civile [1861-1865] abolì la schiavitù. Noi tendiamo a pensare che la democrazia sia qualcosa di stabilito di cui a noi non resti altro che godere. Noi abbiamo avuto della democrazia, senza formularlo, un concetto statico, come di qualcosa che può essere lasciata in eredità, come capitale di cui possiamo vivere di rendita. La crisi che attraversiamo risulterà alla fine benefica se per essa impareremo che ogni generazione deve realizzare di nuovo per sé la democrazia; e che la natura e l'essenza di essa non è qualcosa che possa essere trasmessa da una persona a un'altra, da una generazione a un'altra, ma qualcosa che deve essere elaborata alla luce dei bisogni, dei problemi e delle condizioni di una vita sociale che da un anno all'altro muta con estrema rapidità" .[John Dewey]
mercoledì 17 ottobre 2012
Popper di Matteo Motterlini
Piccola e snella introduzione al profeta della “Società Aperta” e al nemico della televisione "fatta male". Sicuramente il manuale di Motterlini non vuole essere un approfondimento del pensiero di Karl Popper ma solo un assaggio del pensiero del filosofo austriaco. Personalmente ho trovato interessanti le argomentazioni sulla funzione della televisione come "soggetto informativo e/o educativo". Al riguardo ho pescato nella rete di Youtube un'intervista fatta da Maria Teresa de Vito nel 1993 a Popper proprio su questo argomento. Al momento dell'intervista il filosofo ha novantuno anni e lancia un appello a tutti perché ci si interroghi sui reali pericoli causati alle giovani generazioni dalla televisione imbecille.
sabato 13 ottobre 2012
Parole rumore e giorni di Fabrizio Moro
siamo ancora in tempo per ricominciare a ridere
siamo ancora in tempo per scrollarsi tutto e vivere
prenditi le scarpe e non gridare
per convincerti da solo che le cose vanno bene
il dolore sai è normale se le storie poi finiscono
maledette le ambizioni quando non si concretizzano
ma fra prendere e lasciare non si deve mai aspettare
perchè il tempo che perdiamo non ce lo ridà nessuno
...parole, rumori e giorni
attese speranze e sogni
lontani..vicini...chi lo sa..
chi lo sa...
rispondi alle domande, non cercare di scappare
per non essere costretto a rincorrerti più in là
quando avrai i tuoi 40 anni e le risposte ancora vaghe
ed il dubbio che magari era meglio avere un figlio
e sposarti quella donna che non hai tenuto stretta
perchè avevi più capelli e più coraggio da investire
siamo fatti per sbagliare, e poi tornare indietro
e desiderare sempre quello che sta dietro al vetro
ma prenditi le scarpe e riprendi la tua rabbia
e continua a cercare il tuo ago nella sabbia...
...parole, rumori e giorni
attese speranze e sogni
lontani..vicini...chi lo sa..
chi lo sa...
...parole, rumori e giorni
attese speranze e sogni
lontani..vicini...chi lo sa..
chi lo sa...
lunedì 1 ottobre 2012
Scacco alla regina di Robert Lohr
Vienna, 1 770. Al cospetto dell'Imperatrice d'Austria e Ungheria, e di tutta la Sua corte, Wolfgang von Kempelen, nobile giurista e inventore ungherese, si appresta a presentare la più prodigiosa creatura che il genio umano abbia concepito: una macchina capace di pensare e di giocare a scacchi. In realtà, dietro quella mirabile invenzione si cela un inganno, la truffa più clamorosa che un suddito abbia mai ordito nei confronti di un sovrano: all'interno dell'automa, abbigliato con preziosissimi abiti di seta, profumato delle essenze più rare provenienti dall'Oriente, si cela un nano veneziano, imbattibile nel gioco degli scacchi, che Kempelen ha sottratto dal buio dei Piombi di Venezia: Tibor Scardanelli. L'esibizione dell'automa sbalordisce l'intera corte e procura un'infinità di elogi al suo creatore. Ma sortisce anche un altro effetto, non voluto e non previsto: suscita invidie, rancori, sospetti, che mettono in pericolo le vite di Wolfgang von Kempelen e Tibor Scardanelli.
mercoledì 26 settembre 2012
Giulio Cesare di Luca Canali
Chi era davvero Giulio Cesare ? Un criminale di guerra? Forse, per i Galli, e in parte ancora oggi per i Francesi. Un genio della politica? (Fu egli a gettare le fondamenta economiche e sociali dell' Impero Romano). Un genio della guerra? (Non subì mai personali sconfitte, conquisto le Gallie, si spinse oltre il Reno e lottò contro i Germani, attraversò la Manica e conquistò la Britannia etc.). Un rivoluzionario "democratico"? Oppure un dittatore che distrusse la libertà repubblicana? Un libertino, un incorreggibile seduttore di matrone romane e di regine straniere, oppure un omosessuale, anzi un bisessuale? Un grande storico, o un mistificatore della Storia? Un grande oratore o un abile arruffapopoli? Un sovversivo o un moralizzatore? Un estremista o un moderato? E perché mai in Italia il fascismo valorizzò soprattutto Augusto e mise in ombra Cesare?
martedì 25 settembre 2012
La crociata dei bambini di Marcel Schwob
"Agli inizi del Duecento, partirono dalla Germania e dalla Francia due spedizioni di bambini. Erano persuasi di riuscire a traversare i mari a piedi asciutti. Non li autorizzavano, forse, e proteggevano, le parole del Vangelo: "Lasciate i piccoli venire a me, e non glielo vietate" (Luca 18, 16)? Non aveva dichiarato il Signore che basta la fede a muovere una montagna (Matteo 17, 20)? Il miracolo previsto non avvenne. Dio permise che la colonna francese venisse catturata da mercanti di schiavi e venduta in Egitto. [...] Lalou ha lodato la "sobria precisione" con cui Schwob raccontò "l'ingenua leggenda"; io aggiungerei che quella precisione non la fa né meno leggendaria né meno patetica." (Jorge Luis Borges)
giovedì 20 settembre 2012
Elogio della mitezza e altri scritti morali di N. Bobbio
Il saggio cha dà titolo al libro prende in esame una virtù nella sua dimensione individuale e sociale: la mitezza. In questo modo l'autore torna alla dottrina morale dagli antichi, che vede più nelle virtù che non in un insieme di regole il fondamento del vivere civile e delle pubbliche istituzioni. Dal problema classico dei rapporti fra etica e politica, e quindi dalla ragion di stato, a quelli attualissimi del razzismo e della tolleranza; dal confronto tra etica laica ed etica religiosa all'atteggiamento dell'una e dell'altra di fronte al problema del Male: in queste pagine affiorano linee essenziali di una visione laica del mondo, conclusione di anni di riflessione teorica e impegno civile.
"La mitezza non è da confondersi né con la remissività né con la cedevolezza...il mite non ha grande opinione di sé, non già perché si disistima, ma perché è propenso a credere più alla miseria che alla grandezza del'uomo, ed egli è un uomo come tutti gli altri.. il mite è colui che "lascia essere l'altro quello che è", anche se l'altro è l'arrogante, il protervo, il prepotente.. il mite rifiuta la distruttiva gara della vita per un senso di fastidio, per la vanità dei fini cui tende questa gara... il mite per essere in pace con se stesso deve essere in pace con gli altri"
"Ritengo infatti che una delle caratteristiche positive della democrazia, che ci induce a dire che essa è la migliore, o la meno cattiva, delle forme di governo, è anche questa: la democrazia è quel sistema politico che permette il maggiore avvicinamento tra le esigenze della morale e quelle della politica".
giovedì 6 settembre 2012
Preludio alla Società dell'Utopia di Alfredo Alì
È tempo d’inventare nuovi sistemi di vita che non siano vuote elucubrazioni sui futuribili, bensì ipotesi politiche capaci di promuovere un sistema sociale che renda affascinante e godibile l’esistenza delle donne e degli uomini sulla terra.
Chi crede impossibile questa progettualità ha già sprecato la propria vita e quella delle future generazioni, giacché la rinuncia alla rivoluzione è già la rinuncia alla domanda di felicità. Tuttavia un’impresa così ardua è possibile solo a patto di trasformare radicalmente le attuali modalità del pensiero. E quindi di liberarsi dal dogma del mercato, imparando a coniugare l’utilità con l’amore. Per nuotare dentro questa inesplorata dimensione, occorrerà perciò definire una nuova logica, intesa come relatività del positivo. In tal modo il muscolo del pensiero potrà muovere persone e cose con un riflesso istintuale che sia conforme e naturale rispetto alla nuova struttura politica. È però fin troppo evidente che l’attuale momento storico non consente di ipotizzare l’inizio del processo utopico in tempi brevi. Non aleggia oggi, purtroppo, alcuna carica di rivoluzionarietà che preannunci (sia pur vagamente) una qualche epifania. Al tempo di Cristo l’evento era già nell’aria, carico di presagi. Così fu anche prima del 1848, quando s’aggirava per l’Europa lo spettro del proletariato. Attualmente invece nulla (o quantomeno nulla di strettamente quantificabile) lascia presentire una domanda di Utopia, riscontrabile forse in taluni semplicemente come bisogno mentale.
[http://www.utopia.it/utopialibro.htm]lunedì 20 agosto 2012
La Poesia di Pablo Neruda
Fu a quell'età...Venne la poesia
a cercarmi. Non so, non so da dove
uscì, dall'inverno o dal fiume.
Non so come né quando,
no non eran voci, non eran
parole, né silenzio,
ma da una strada mi chiamava,
dai rami della notte,
d'improvviso tra gli altri,
tra fuochi violenti
o ritornando solo,
era lì senza volto
e mi toccava.
Io non sapevo che dire, la mia bocca
non sapeva
nominare,
i miei occhi erano ciechi,
qualcosa batteva nella mia anima,
febbre o ali perdute,
e mi andai facendo solo,
decifrando
quella scottatura,
scrissi la prima linea vaga,
vaga, senza corpo, pura
sciocchezza,
pura sapienza
di chi non sa nulla,
e vidi d'improvviso
il cielo
sgranato
e aperto,
pianeti,
piantagioni palpitanti,
l'ombra perforata,
crivellata
da frecce,
fuoco e fiori,
la notte travolgente, l'universo.
Ed io, essere minimo,
ebbro del grande vuoto
costellato,
a somiglianza, a immagine
del mistero,
mi sentii parte pura
dell'abisso,
rotolai con le stelle,
si sciolse il mio cuore nel vento.
lunedì 23 luglio 2012
Arthur Rimbaud
« Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente. Il Poeta si fa veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi. Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di pazzia; cerca egli stesso, esaurisce in sé tutti i veleni, per non conservarne che la quintessenza»
martedì 17 luglio 2012
Artemisia di Alexandra Lapierre
Roma, anno 1611. In un atelier del quartiere degli artisti, la giovane pittrice Artemisia si batte furiosamente per imporre il proprio talento. Il suo avversario più temibile altri non è che il padre; Orazio Gentileschi. Possessivo, geloso, il celebre pittore vorrebbe infatti nascondere al mondo la bellezza sensuale e il genio della figlia. Ma il destino sconvolge i suoi piani: il suo collaboratore e amico Agostino Tassi violenta Artemisia. Ne segue un processo per stupro, scandaloso per l'epoca, da cui la giovane esce vittoriosa. Il conflitto tra padre e figlia a questo punto diventerà un duello all'ultimo sangue, di cui l'uno e l'altra saranno, di volta in volta, vincitori e vittime... Romanzo magistralmente orchestrato, Artemisia racconta il dramma di una passione folle, la tenerezza e l'odio tra due creature legate indissolubilmente dai vincoli del sangue. Ma soprattutto narra l'avventura di una delle prime pittrici della storia: una donna che infranse tutte le norme per conquistare la gloria e la libertà.[ dalla quarta di copertina]
domenica 15 luglio 2012
Casida del pianto di Federico Garcìa Lorca
Ho chiuso la mia finestra
perché non voglio udire il pianto,
ma dietro i grigi muri
altro non s'ode che il pianto.
Vi sono pochissimi angeli che cantano,
pochissimi cani che abbaiano;
mille violini entrano nella palma della mia mano.
Ma il pianto è un cane immenso,
il pianto è un angelo immenso,
il pianto è un violino immenso,
le lacrime imbavagliano il vento.
E altro non s'ode che il pianto.
mercoledì 11 luglio 2012
Che lettore sei ? dalla rivista il Libraio
mercoledì 20 giugno 2012
E, La Vita La Vita di Cochi e Renato
C'è, c'è chi soffre soltanto d'amore
chi continua a sbagliare il rigore
c'è chi un giorno invece ha sofferto
e allora ha detto "io parto
ma dove vado se parto
sempre ammesso che parto".
Ciao!
A chi sbaglia a fare le strissie (Ciao!)
a chi invece avvelena le bissie
uno tira soltanto di destro
l'altro invece ci ha avuto un sinistro
e c'è sempre qualcuno che parte
ma dove arriva se parte.
E, la vita la vita
e la vita l'è bella, l'è bella
basta avere l'ombrella, l'ombrella
ti ripara la testa,
sembra un giorno di festa.
E, la vita la vita
e la vita l'è strana, l'è strana
basta una persona, persona
che si monta la testa,
è finita la festa.
C'è c'è chi un giorno ha fatto furore
e non ha ancora cambiato colore
c'è chi mangia troppa minestra
chi è costretto a saltar la finestra
e, c'è sempre lì quello che parte
ma dove arriva se parte.
Ciao!
A chi sente soltanto la radio
e poi sbaglia ad andare allo stadio
c'è chi in fondo al suo cuore ha una pena
c'è chi invece ci ha un altro problema
e c'è sempre lì quello che parte
ma dove arriva se parte.
E, la vita la vita
e la vita l'è bella, l'è bella
basta avere un'ombrella, l'ombrella
ti ripara la testa, sembra un giorno di festa.
. . .
E, la vita la vita
e la vita l'è bella, l'è bella
basta avere l'ombrella, l'ombrella
ti ripara la testa,
sembra un giorno di festa.
[sfumando]
E, la vita la vita
e la vita l'è strana, l'è strana
basta una persona, persona
che si monta la testa, è finita la festa.
martedì 19 giugno 2012
La civiltà orientale classica e medievale di U. Palanza
L'autore, parlando del suo libro,nella prefazione dice : "Questo libro è ideato come un mezzo da inserire nell'impegno di chi ama leggere per un profitto, non come un libro di pura erudizione, ma come un discorso su un tema singolare, un romanzo simile ad una biografia: biografia non d'un uomo, ma di due popoli: il popolo greco ed il popolo romano, per aiutare colui che legge a sentirsi sulla giusta strada mentre tenta, appunto, di conseguire un giusto profitto, una giusta cultura" ... quella umanistica che ci aiuta a comprenderci e a comprendere gli altri. Accomunati tutti, dall'idea di "comunità umana".
mercoledì 23 maggio 2012
La boutique del mistero di Dino Buzzati
"La boutique del mistero" è una raccolta di trentuno racconti pubblicati in diversi volumi e ordinati dallo stesso autore "nella speranza di far conoscere il meglio di quanto ho scritto". Il racconto di Buzzati è un momento di indagine profonda, un'esplorazione emozionante in un'atmosfera magica. Poche volte, nella letteratura italiana, uno scrittore ha indagato così a fondo il mistero che circonda l'uomo contemporaneo, le debolezze e i paradossi che lo caratterizzano, la sua solitudine, le sue esperienze. In quest'ottica, "La boutique del mistero" (con i suoi più famosi racconti: "Il colombre", "I sette messageri", "Sette piani", "Il mantello") offre al lettore la possibilità di sperimentare la finezza di stile di cui uno dei più grandi autori italiani del Novecento, nelle cui pagine coesistono allegorie inquietanti, spunti surreali, invenzioni fantastiche e dati di cronaca, o presunti tali, che sembrano rimandare a possibili realtà metafisiche.
martedì 8 maggio 2012
La terapia delle parole
"L'orazione mentale non consiste nel molto pensare ma nel molto amare"
"L'uomo diventa quello che pensa di essere"
"Ciò a cui resistiamo persiste"
"Dio cela la sostanza delle cose, spetta agli uomini trovarla"
"Gli uomini fanno progetti e gli Dei sorridono "
venerdì 27 aprile 2012
È nata una star? di Hornby Nick
Tra le tante cose che una mamma non vorrebbe scoprire sul proprio figlio adolescente ce n'è una un po' imbarazzante... a dire il vero molto imbarazzante. E non aiuta il fatto di venirla a sapere dalla vicina di casa pettegola, che una mattina ti fa trovare nela buca delle lettere un video accompagnato da un biglietto. Lynn non riesce a crederci: è suo figlio Mark quello in copertina. Il film ha un titolo non proprio edificante ed è vietato ai minori. Sì, insomma, Mark a quanto pare ha un talento nascosto, insospettato. E l'ha messo a frutto cimentandosi come pornostar. Come si affronta una novità del genere? Lynn deve dirlo a Dave, suo marito, e insieme dovranno parlarne con il ragazzo... forse da oggi nella loro famiglia niente sarà più come prima. O no? Ma se ci fosse un modo per prendere una cosa del genere per il verso giusto, anziché per quello sbagliato? Da questo libro il film con Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo.
martedì 3 aprile 2012
Invito alla lettura di Carlo Levi di M. Miccinesi
Passeggiando per il mio paese un sabato mattina, sono passato "per caso" davanti alla biblioteca comunale, sulla cui porta era stato affisso un comunicato in cui si informava i cittadini che presso la biblioteca c'erano molti libri, destinati al macero, in vendita a soli € 2 l'uno. Mi si sono illuminati gli occhi.Sono entrato e ho iniziato ad esplorare la bancarella predisposta alla vendita. Questo "Invito alla lettura di Carlo Levi" è una parte del "bottino"... "chi salva un libro salva la Conoscenza". A parte questa piccola cronaca di vita quotidiana , se si vuole conoscere Carlo Levi sarebbe meglio leggere direttamente i suoi testi senza alcun filtro.
venerdì 30 marzo 2012
La volpe e il leone di Marco Follini
Niccolò Machiavelli propose la volpe e il leone come animali simbolo per l'agire politico. Essi rappresentano l'astuzia e il coraggio, che possono convivere agevolmente. Nello stesso tempo nascondono anche atteggiamenti del tutto opposti: mancanza di scrupoli e fedeltà agli ideali. La volpe tesse le trame degli inganni, il leone è l'emblema araldico dei re, che mantengono la parola data. Da questa constatazione nasce la riflessione di Marco Follini, che pone in modo deciso la questione del rapporto fra etica e politica come fondamentale nella attuale situazione del nostro paese.
"Nella tradizione politica italiana non esiste, o quasi, il concetto di colpa. Non c'e' mai il chiedere scusa, il fare autocritica, non c'e' l'attitudine a rivisitare i propri errori ( i propri, non quelli dei padri o dei nonni). C'e' sempre una giustificazione pronta a salvarci l'anima e a preservarci dall'imbarazzo, dalla vergogna e anche dalla semplice, onesta ammissione dei propri passi falsi."
"C'è sempre qualcosa di inquietante in una leadership che si illude di uscire dalla sua difficoltà giocando sugli istinti, e magari su quelli meno nobili. Quando si parla alla pancia di un paese si sottrae molto alla sua testa e qualcosa al suo cuore. Che è, appunto la condizione nella quale oggi ci troviamo."
martedì 20 marzo 2012
Come i libri mi hanno salvato la vita di Brenda Walker
È una la domanda che l'autrice riesce a farsi poco prima di venire operata di un tumore al seno: qual è il libro giusto da infilare nella borsa, insieme alla camicia da notte e agli altri effetti personali che si devono portare in ospedale? Scrittrice e studiosa di letteratura, Brenda ha costruito la sua intera esistenza sulla lettura e sulla scrittura, e in ogni occasione i libri sono stati il suo conforto. Così, ora che è diventata anche altro – una paziente – scegliere da quale volume farsi accompagnare in quel pericoloso viaggio è la cosa più importante che possa fare per se stessa. Oltre che scrivere, naturalmente. Ma un solo libro non può bastare a sostenerla nello smarrimento di quella lunga esperienza, nel corso dei cinque fondamentali passaggi della malattia (chirurgia, chemioterapia, radioterapia, ricostruzione, sopravvivenza). E infatti Brenda rilegge – e noi con lei – davvero di tutto: DeLillo, Dante, Beckett, Tanizaki, Blixen, Coetzee, Poe, Nabokov, Dickens, Tolstoj, Woolf. La malattia cambia la vita e il proprio sguardo sul mondo. Così, pagina dopo pagina, Brenda ci commuove per la forza della sua speranza e ci regala illuminanti occasioni per capire in profondità perché, anche noi, abbiamo amato certe storie.
"..costruisci un'onesta piattaforma di storia nella tua mente, come una zattera di salvataggio, usando il solido legname di tutto ciò che hai amato e letto.Come qualsiasi zattera, a volte può sembrare instabile; può vacillare sotto il peso che deve portare e, con il tempo avrà bisogno di riparazioni. Forse non reggerà il mare per tutta l'eternità, ma non è necessario:basta che duri per l'arco di una vita e niente più."
domenica 11 marzo 2012
Nulla succede per caso di Robert Hopcke
A tutti prima o poi capita di vivere una coincidenza incredibile capace di modificare almeno in parte il corso dell'esistenza: sono quelli che Jung definiva "eventi sincronistici", fenomeni in grado di cambiare l'immagine che abbiamo di noi stessi, il nostro modo di vedere il mondo, di aprirci nuove prospettive.In questo libro Robert H. Hopcke esplora l'universo di ciò che erroneamente consideriamo "puro caso", e ne individua il ruolo in campo affettivo e professionale, nella realtà e nel mondo dei sogni, negli aspetti quotidiani e in quelli spirituali dell'esistenza.Attraverso i racconti di esperienze realmente accadute, l'autore dimostra come un evento sincronistico, riflettendo uno stato d'animo interiore, spesso riesca a indicarci la direzione per noi più giusta.Imparando a considerare la nostra vita un racconto dotato di coerenza interna, dove niente succede senza ragione, potremo imparare a sfruttare le coincidenze per comprendere meglio noi stessi e per dare alla nostra esistenza maggiore pienezza.
venerdì 9 marzo 2012
Emozioni di Lucio Battisti
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire
Domandarsi perche' quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere
se poi e' tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
e' dentro me
ma nella mente tua non c'e'
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
Uscir dalla brughiera di mattina
dove non si vede ad un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del piu' e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde
sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo
perche' e' stato un po' scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
e chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
e' dentro me
ma nella mente tua non c'e'
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
venerdì 24 febbraio 2012
La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig
Un colpo di pistola chiude la vita di un ricco imprenditore tedesco. È un incidente? Un suicidio? Un omicidio? L'esecuzione di una sentenza? E per quale colpa? La risposta vera è un'altra: è una mossa di scacchi. Dietro quel gesto si spalanca un inferno che ha la forma di una scacchiera. Risalendo indietro, mossa per mossa, troveremo due maestri del gioco, opposti in tutto e animati da un odio inesauribile che attraversano gli anni e i cataclismi politici pensando soprattutto ad affilare le proprie armi per sopraffarsi. Che uno dei due sia l'ebreo e l'altro sia stato un ufficiale nazista è solo uno dei vari corollari del teorema. Per chi ama gli scacchi e la suspance , una piacevole lettura.
mercoledì 22 febbraio 2012
Discorso finale dal "Grande Dittatore" di C.Chaplin
Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore: non è il mio mestiere; non voglio governare né conquistare nessuno. Vorrei aiutare tutti, se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti. La natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l'avidità ci ha resi duri e cattivi; pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti; la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico: non disperate! L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie: siete uomini!
Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l'amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto: "Il Regno di Dio è nel cuore dell'uomo". Non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi! Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità. Voi, il popolo, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera; di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza. Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore! Che dia a tutti gli uomini lavoro; ai giovani un futuro; ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse, e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse! Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere; eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole. Un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia, siate tutti uniti!
Hannah, puoi sentirmi? Dovunque tu sia, abbi fiducia. Guarda in alto, Hannah! Le nuvole si diradano: comincia a splendere il Sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità, verso la luce e vivremo in un mondo nuovo. Un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto, Hannah! L'animo umano troverà le sue ali, e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
sabato 18 febbraio 2012
La sposa americana di Mario Soldati
Al centro del racconto la passione adulterina di Edoardo, un italiano che insegna letteratura americana in California, per la sensuale cognata di origini siciliane, Anna, grande amica della moglie Edith. Come già venticinque anni prima nelle "Lettere da Capri", Soldati torna a raccontare di matrimonio e di amore annodati tra due culture diverse, toccando uno dei vertici della sua narrativa in un romanzo dove l'introspezione psicologica si fonde con un intreccio ricco di suspense. [dalla quarta di copertina]
domenica 12 febbraio 2012
Sudditi di Massimo Fini
Manifesto contro la Democrazia
Per la nostra cultura la democrazia è "il migliore dei sistemi possibili", un valore così universale che l’Occidente si ritiene in dovere di esportare, anche con la forza, presso popolazioni che hanno storia, vissuti e istituzioni completamente diversi. Fini demolisce questa radicata convinzione. Il suo attacco però non segue le linee né della critica di sinistra, che addebita alla democrazia liberale di non aver realizzato l’uguaglianza sociale, né di destra che la bolla come governo dei mediocri, ma aggredisce il sistema dal suo interno. La "democrazia reale", quella che concretamente viviamo, non corrisponde a nessuno dei presupposti su cui afferma di basarsi. È un regime di minoranze organizzate, di oligarchie politiche economiche e criminali che schiaccia e asservisce l’individuo, già frustrato e reso anonimo dal micidiale meccanismo produttivo di cui la democrazia è l’involucro legittimante. Corrosivo e inquietante, Sudditi invita a rivedere certe nostre confortanti certezze, a considerare la situazione paradossale e umiliante del cittadino democratico e, più in profondità, a riflettere sulla condizione dell’uomo contemporaneo.
sabato 4 febbraio 2012
La storia di Francesco De Gregori
La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti
a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo
noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.
giovedì 2 febbraio 2012
Charles Darwin di Giuseppe Montalenti
Nel novembre dell'anno 1859 usci finalmente, per l'editore John Murray di Londra, l'opera che Charles Darwin aveva tenuto sul telaio per piu di venti anni, intitolata Sull'origine delle specie per selezione naturale, ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza generalmente conosciuta sotto il titolo abbreviato di Origine delle specie. L'edizione di 1.250 copie fu esaurita nello stesso giorno della sua comparsa sul mercato, cosa che non mancò di stupire lo stesso autore, come egli racconta nella Autobiografia. Evidentemente v'era nel pubblico inglese una grande attesa, dovuta al fatto che dell'ipotesi evoluzionistica si parlava piu o meno sommessamente da parecchi anni, grazie anche a un'opera dal titolo Vestiges of the natural history of Creation, uscita anonima nel 1844 (soltanto nel 1884, dopo la morte dell'autore, si seppe il suo nome, Robert Chambers). L'anno precedente alla pubblicazione dell'Origine v'era stato il ben noto episodio che aveva indotto Darwin ad affrettare la pubblicazione: la nota che Alfred Russell Wallace aveva mandato a Darwin con preghiera di presentarla per la pubblicazione alla Società Linneana di Londra. In questo breve scritto Wallace, che si trovava in Malesia, esponeva sommariamente la stessa idea che Darwin aveva escogitato e sulla quale aveva lungamente meditato: la selezione naturale come causa della evoluzione degli organismi.
mercoledì 25 gennaio 2012
Il cielo in una stanza di Gino Paoli
Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti
ma alberi,
alberi infiniti
quando sei qui vicino a me
questo soffitto viola
no, non esiste più.
Io vedo il cielo sopra noi
che restiamo qui
abbandonati
come se non ci fosse più
niente, più niente al mondo.
Suona un'armonica
mi sembra un organo
che vibra per te e per me
su nell'immensità del cielo.
Per te, per me:
nel cielo.
questa stanza non ha più pareti
ma alberi,
alberi infiniti
quando sei qui vicino a me
questo soffitto viola
no, non esiste più.
Io vedo il cielo sopra noi
che restiamo qui
abbandonati
come se non ci fosse più
niente, più niente al mondo.
Suona un'armonica
mi sembra un organo
che vibra per te e per me
su nell'immensità del cielo.
Per te, per me:
nel cielo.
martedì 24 gennaio 2012
L'albergo rosso di Honoré de Balzac
"L'onest'uomo di cui vi ho già parlato,quella specie di puritano simile al padre di Jenny Deans, che fino allora non aveva detto una parola, alzo' le spalle e mi disse:- Imbecille, perchè gli hai domandato se era di Beauvais?".
Un omicida impunito vive e si muove in una socità dove nessuno giunge a sospettarlo e dove, anche per colui che alla fine riesce a penetrare il terribile segreto, meglio sarebbe stato non aver scoperto nulla.
lunedì 23 gennaio 2012
Pensa di Fabrizio Moro
Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine
Appunti di una vita dal valore inestimabile
Insostituibili perché hanno denunciato
il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato
Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra
di faide e di famiglie sparse come tante biglie
su un isola di sangue che fra tante meraviglie
fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie
di una generazione costretta a non guardare
a parlare a bassa voce a spegnere la luce
a commentare in pace ogni pallottola nell'aria
ogni cadavere in un fosso
Ci sono stati uomini che passo dopo passo
hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno
con dedizione contro un'istituzione organizzata
cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro?
è nostra... la libertà di dire
che gli occhi sono fatti per guardare
La bocca per parlare le orecchie ascoltano...
Non solo musica non solo musica
La testa si gira e aggiusta la mira ragiona
A volte condanna a volte perdona
Semplicemente
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Ci sono stati uomini che sono morti giovani
Ma consapevoli che le loro idee
Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole
Intatte e reali come piccoli miracoli
Idee di uguaglianza idee di educazione
Contro ogni uomo che eserciti oppressione
Contro ogni suo simile contro chi è più debole
Contro chi sotterra la coscienza nel cemento
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Ci sono stati uomini che hanno continuato
Nonostante intorno fosse [tutto bruciato
Perché in fondo questa vita non ha significato
Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato
Gli uomini passano e passa una canzone
Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione
Che la giustizia no... non è solo un'illusione
Pensa prima di sparare
Pensa prima dì dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Pensa.
martedì 17 gennaio 2012
Sangue mio di Davide Ferrario
Mancano pochi giorni alla fine della pena per rapina a mano armata e omicidio, quando Ulisse Bernardini riceve una lettera; è di sua figlia Gretel, una ragazza di vent’anni che non ha mai conosciuto e che ora gli chiede di poterlo andare a trovare in carcere. Ulisse è stato un bandito, un rapinatore di banche, affascinante, intelligente, amante della bella vita, ma adesso non vede alcun futuro davanti a sé. Padre e figlia si incontrano. C’è dell’imbarazzo. C’è dell’emozione. Lei rompe il ghiaccio e invita il padre a un viaggio verso Sud. A bordo di una Panda, lungo le strade che tagliano l’Italia in verticale, i due imparano faticosamente a conoscersi finché Gretel mette Ulisse davanti a un dilemma atroce.[Dalla quarta di copertina]
mercoledì 11 gennaio 2012
L'inno del corpo sciolto di R. Benigni
E' questo è l'inno-o
del corpo sciolto
lo può cantare solo chi caca di molto
se vi stupite
la reazione è strana
perché cacare soprattutto è cosa umana.
Noi ci si svegliamo e dalla mattina
il corpo sogna sulla latrina
le membra posano
in mezzo all'orto
è questo l'inno, l'inno sì del corpo sciolto.
C'han detto vili
brutti e schifosi
ma son soltanto degli stitici gelosi
ma il corpo è lieto
lo sguardo è puro
noi siamo quelli che han cacato di sicuro.
Pulirsi il culo dà gioie infinite
con foglie di zucca di bietola o di vite
quindi cacate
perch'è dimostrato
ci si pulisce il culo dopo aver cacato.
Evviva i cessi
sian benedetti
evviva i bagni, le toilettes e gabinetti
evviva i campi
da concimare
viva la merda
e chi ha voglia di cacare.
Il bello nostro è che ci si incazza parecchio
e ci si calma solo dopo averne fatta un secchio
la vogl'arreggere
per una stagione
e colla merda poi far la rivoluzione !
Pieni di merda andremo a lavorare
e tutt'a un tratto si fa quello che ci pare
e a chi ci dice, dice
te fa' questo o quello
noi gli cachiam addosso e lo riempiam fino al cervello
Non sono mai stato cosi' giocondo.
Viva la merda che ricopre tutto il mondo:
e' un mondo libero, un mondo squacchera,
perche' spillacchera di qua e di la'.
Cacone, merdone, stronzone, puzzone:
la merda che mi scappa si sparga su di te.