mercoledì 11 gennaio 2012

L'inno del corpo sciolto di R. Benigni


E' questo è l'inno-o 
del corpo sciolto 
lo può cantare solo chi caca di molto 
se vi stupite 
la reazione è strana 
perché cacare soprattutto è cosa umana. 

Noi ci si svegliamo e dalla mattina 
il corpo sogna sulla latrina 
le membra posano 
in mezzo all'orto 
è questo l'inno, l'inno sì del corpo sciolto. 

C'han detto vili 
brutti e schifosi 
ma son soltanto degli stitici gelosi 
ma il corpo è lieto 
lo sguardo è puro 
noi siamo quelli che han cacato di sicuro. 

Pulirsi il culo dà gioie infinite 
con foglie di zucca di bietola o di vite 
quindi cacate 
perch'è dimostrato 
ci si pulisce il culo dopo aver cacato. 

Evviva i cessi 
sian benedetti 
evviva i bagni, le toilettes e gabinetti 
evviva i campi 
da concimare 
viva la merda 
e chi ha voglia di cacare. 

Il bello nostro è che ci si incazza parecchio 
e ci si calma solo dopo averne fatta un secchio 
la vogl'arreggere 
per una stagione 
e colla merda poi far la rivoluzione ! 

Pieni di merda andremo a lavorare 
e tutt'a un tratto si fa quello che ci pare 
e a chi ci dice, dice 
te fa' questo o quello 
noi gli cachiam addosso e lo riempiam fino al cervello 

Non sono mai stato cosi' giocondo. 
Viva la merda che ricopre tutto il mondo: 
e' un mondo libero, un mondo squacchera, 
perche' spillacchera di qua e di la'. 
Cacone, merdone, stronzone, puzzone: 
la merda che mi scappa si sparga su di te. 


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