domenica 21 maggio 2017

Il Quarto Stato a cura di Aurora Scotti Tosini

Del più famoso quadro di Pelizza da Volpedo, datato 1901, la critica ha dato nel corso dei vari decenni molteplici interpretazioni. Molto meno noto è il significato che al quadro attribuiva il suo autore, la cui figura di artista non è molto conosciuta. In questo volume si intende dare conto della lunga elaborazione dell'opera, dei molti studi preliminari e delle diverse versioni.
Il quarto stato raffigura un gruppo di braccianti che marcia in segno di protesta in una piazza, presumibilmente quella Malaspina di Volpedo. L'avanzare del corteo non è violento, bensì lento e sicuro, a suggerire un'inevitabile sensazione di vittoria: era proprio nelle intenzioni del Pellizza dare vita ad «una massa di popolo, di lavoratori della terra, i quali intelligenti, forti, robusti, uniti, s'avanzano come fiumana travolgente ogni ostacolo che si frappone per raggiungere luogo ov'ella trova equilibrio». Assai pregnante è anche il significato del dipinto, che si discosta da quello dei precedenti Ambasciatori della fame e Fiumana: mentre prima Pellizza voleva solo disegnare una manifestazione di strada, come già avvenuto con altre opere coeve (tra cui La piazza Caricamento a Genova di Nomellini e L'oratore di sciopero di Longoni), ora intende celebrare l'imporsi della classe operaia, il «quarto stato» per l'appunto, a fianco al ceto borghese.

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