giovedì 2 settembre 2010

Il Signor Giardiniere di FRÉDÉRIC RICHAUD

Ho sempre avuto un debole per i romanzi storici. Per far rivivere con le parole un luogo in un tempo passato non é, a mio avviso, semplice. Il più delle volte , il risultato è un plot senza né capo né coda. Bisogna conoscere a fondo il periodo che si sta "resuscitando", e credo che il signor  Richaud sia un fine conoscitore  di Luigi XIV  e della sua Versailles. Qui si ridà vita a un personaggio realmente esistito, Jean-Baptiste de La Quintinie, che venne nominato dal re Sole "Intendente alle cure dei frutteti e degli orti di Versailles".Il signor giardiniere, che anni prima aveva abbandonato gli studi di legge per dedicarsi all'orticoltura, si "occupava poco dei timori mondani o militari della corte", aveva occhi "soltanto per i semi che reclamavano acqua", ed era stimato e amato per la semplicissima saggezza che aveva ereditato dal mondo che governava, di cui "conosceva ogni pianta, ogni insetto per nome". Ma il suo idillio viene ben presto infranto dalle progressiva consapevolezza della miseria dei contadini che vivevano intorno alla reggia e delle continue morti di operai durante la costruzione della residenza reale, tutte vittime del delirio di onnipotenza del loro sovrano.

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