martedì 25 maggio 2010

La morte a Venezia di Thomas Mann

Lo so !... Nel libro ci sono anche i racconti o romanzi brevi ( qualcuno poi mi dovrà dire quali sono le differenze sostanziali che distinguono queste due categorie ) Tristano e Tonio Kroger. Ritengo comunque che :"La morte a Venezia" basti e avanzi. Eccome !.
Mi ero dimenticato di  quanto fosse "denso" Mann. I Buddenbrook e La Montagna Incantata sono letture troppo lontane nel tempo per potersi ricordare che in ogni parola di Mann si nasconde una frase. Bisogna leggerlo "lentamente". A volte sarebbe necessario, almeno per me, rileggere alcune frasi e a volte anche intere pagine. Se poi lo si legge in metropolitana, si può immaginare l'ulteriore "fatica" da aggiungere per comprendere il pensiero di Tommaso. Tra la fermata   M2 di Lambrate e il capolinea Cologno Nord mi sono arenato come un tricheco su questa frase : "Ma l'inflessibilità etica spinta oltre il sapere, oltre le dispersioni e gli intralci della conoscenza, non significa di bel nuovo una semplificazione del mondo, un riportare l'anima a una sorta di primitività morale, e quindi un rinnovato impulso al male, al proibito, a ciò che con la morale contrasta ?Non è qualcosa di bifronte il fatto stesso della forma,morale e immorale,e,anzi,antimorale, in quanto costituzionalmente comporta una posizione di indifferenza ai problemi etici e ad altro non tende che a piegare, sotto il suo scettro orgoglioso e dispotico, ogni moralità?"..... mentre leggevo, vagavo con la mente al altri pensieri ( sarà per questo che non ho capito nulla ?).....e pensavo :" il traduttore o Mann o entrambi si sono fatti una canna !!"

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