mercoledì 21 aprile 2010

Il minotauro di Friedrich Dürrenmatt

Il minotauro, Arianna con il suo filo, Teseo e il dedalo con la variante degli specchi.Cosa mai potrebbe rimuginare nella mente di un uomo-toro che vede ogni giorno la sua immagine riflessa da centinaia di specchi ?... e chi lo sa !
Il mio amico Friedrich prova a dare una risposta con la sua inventiva da svizzero anomalo.. direi quasi europeo. Da che mondo e mondo in tutti i miti i "cattivi" fanno una brutta fine per mano del solito eroe vanitoso che per non smentirsi  (non sia mai !) si fa aiutare dalla principessa innamorata di cosi' tanti ormoni. Del resto la mitologia classica è piena di donne innamorate lasciate dal loro idolo muscoloso, basti pensare a Medea e Giasone.Forse lo si sarà capito... io parteggio , come del resto anche Dürrenmatt, per Mino ( cosi' lo chiamo io). Teseo mi è antipatico!....inganna una ragazza ed uccide un essere per il semplice fatto che sconvolge un pseudo ordine universale con le sue strane fattezze. Voi direte, ma per nutrirsi uccideva delle ragazze!.. Balle inventate dagli "agiografi" postumi. Ma io mi domando, come fa un incrocio tra un uomo ed un toro a divenire un mangiatore di carne umana ?... me lo sono sempre chiesto. Io mi sarei aspettato un erbivoro, al massimo un onnivoro.Invece no !. Il minotauro mangia carne di fanciulle fresche fresche provenienti da Atene. Ma chi ci crede !. Non sta ne in cielo ne in terra !. Il povero Mino è stato recluso fin da fanciullo nel labirinto voluto da Minosse per nascondere al suo popolo  la prova provata dell'anomalo tradimento di sua moglie Pasifae. Poverella, non era stata neanche colpa sua !.. Quando , di mezzo, ci si mettono gli dei indispettiti ogni brava persona diventa una semplice marionetta di tali capricci. Comunque, cosa ti aspetti da uno che vive isolato dal resto del mondo senza contatto alcuno con altri esseri siano essi uomini o vacche ? Forse non sarà stato socievole, o affabile , ma certamente desiderava essere quantomeno amato e considerato degno della vita. Come direbbe Caparezza :"Io sono dalla parte del toro "

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