Amore mio, via quelle vesti,
nudo col nudo,corpo sul corpo
ci confonda il viluppo d'amore;
niente più addosso, un velo sottile
t'avvolgerebbe come un muro babilonese.
Allora il petto e le labbra s'uniscano...
ma il seguito sia affidato al silenzio:
non voglio sentire parole morbose.
[A.P V,252]
Hai gli occhi pesanti, canto di grazia,
spazzati dal desiderio d'amore.
Hai la chioma disfatta, le membra disciolte,
un bianco pallore sulla guancia splendente di rosa.
Se sono i segni di una gara notturna d'amore,
chi t'ha abbracciato con instancabili amplessi
ora vola più in alto d'ogni gioia possibile.
O invece eri sola, consunta da una voglia insaziata:
sarei allora felice, se ti fossi consumata per me...
Paolo Silenziario
[A.P. V,259]
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