Una raccolta di cronache, impressioni, ritratti schizzati, che l'autore trae dall'esperienza di giurato della Corte d'Assise di Rouen, con l'intento esplicito di educare e istruire sulla macchina della giustizia.
André Gide fu giurato della Corte d'Assise di Rouen nel maggio del 1912, e pubblicò i ricordi di quella esperienza due anni dopo, nel 1914. Questi Souvenirs non appartengono strettamente alla letteratura giudiziaria e di casi sensazionali (che tanto seguito avevano avuto nella letteratura popolare francese fin dal primo Ottocento); nascono dagli appunti stesi durante le sedute del tribunale: cronache, impressioni, ritratti schizzati con l'intento esplicito di educare e istruire sulla macchina della giustizia, non per intrattenere. Piccoli furti, qualche rapina, moltissima violenza rozza e animalesca, soprattutto sessuale contro i più indifesi. E in cima la violenza ultima del tribunale. E questa sembra, dai ricordi di Gide, semplicemente chiudere una catena gerarchica di brutalità, non in difesa della vittima debole tra i deboli, semmai a suggello di quella gerarchia: a dotarla di ordine e di senso.
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