la storia del cavaliere Templare di Tursi (ancora senza nome) prende corpo e consistenza storica, senza cedimenti sul piano del rigore scientifico ed evitando di scadere nella facile argomentazione. L’autore, infatti, supporta la sua tesi storico-giornalistica, con un serio ragionamento, scontando una minima bibliografia regionale e la mancanza assoluta di scavi archeologici finalizzati (nell’intero Meridione), avendo all’opposto una densa coltre di inestricabili misteri, fantasiose leggende e azzardi di ogni tipo. Dunque, una ipotesi di lavoro non facile, tutta da dimostrare, ma assolutamente verosimile, a oggi, che ha avuto nella prof.ssa Bianca Capione Ferrari, una delle maggiori studiose italiane sugli insediamenti Templari, una convinta ed entusiasta sostenitrice del templare di Tursi (con riferimenti al territorio di Anglona, Cantarato-Labriola, Caprarico, Pandosia, Panevino, Pantoni, Pantoni-Sole, Pescogrosso, Ponte, Ponte Masone, Rabatana, San Lazzaro, San Michele, San Teodoro).
[da: http://www.tursinapp.it/il-cavaliere-templare/]