martedì 25 luglio 2017

Voi Noi di F.C.

Voi voci stonate e sfiatate.
Noi immagini spente e sbiadite.
Voi Vita, Noi Speranza, Voi Luce.
Noi esistenze settiche e scialbe.
Voi sogni sperperati e svuotati.
Noi Vita, Voi Speranza, Noi Luce.

venerdì 14 luglio 2017

Lettera da Volterra - tratto dagli archivi del manicomio di San Girolamo a Volterra

21 Marzo 1901
Manicomio di San Girolamo, Volterra

Mia cara Consorte
Rispondo alla tua cara lettera da me tanto gradita mi trovo molto contento ne legere la tua letera da mè tanto gradita dove sento che state tutti bene.Io sarei in perfetta salute di tornare a chasa. No vedo lora e il momento di tornare a chasa per abraciarvi tutti e baciarvi di chuore.È già diverso tempo che io mi trovo in questo manicomio ricoverato,distaccato da voialtri dunqe prochurate quanto prima divenirmi a pigliare e portarmi i panni. Non potete immaginare quanto brami di tornare a Cecina, che qui mi par d’essere in esilio. La pazienza non mi manca, ma da un giorno, all’atro mi scapperebbe; se non mi, facessero partire. Stò contento, allegro, solo desidero di stare insieme, in famiglia.Cara consorte mi raccomando a te e al mio caro fratello Robuamo dunque non mi abbandonate sul fiore di mia vita. Che io non vi o mai abbandonato scuserete se qualche volta vi offeso con parole ma il cuore è sempre amoroso con voialtri tutti quanti ricevi tanti saluti e baci dal tuo affezionatissimo.
Consorte Agapito

"Lettera da Volterra" è una vera lettera di un internato al manicomio toscano e mai consegnata, perché, come da regolamento, le lettere degli iternati non venivano spedite.

Simone Cristicchi nel suo album "Dall'altra parte del cancello", recita la lettera su un'improvvisazione al piano di Giovanni Allevi.

lunedì 10 luglio 2017

Storie sorprendenti di liberi Muratori ( certi e presunti) di Lino Sacchi

Che cosa accomuna personaggi così lontani quali Cagliostro e Allende, Casanova e Celli, Robespierre e Garibaldi, De Sade e Carducci? E che dire del fosco Dumini, che uccise Matteotti? O dì Aleister Crowley, «il più disgustoso e malvagio individuo di tutto il Regno Unito» (parole di Churchill)? O ancora: celebrità quali il conte De Maistre, Franklin e il librettista mozartiano Da Ponte che cosa hanno da spartire con il mistificatore Leo Taxil o con Jean-Marie Gallot, oscuro prete di campagna ghigliottinato durante il Terrore? E poi, è mai possibile mettere insieme la sventurata Maria Antonietta e la «plebea» e anarchica Louise Michel? 

I 40 personaggi raccontati in questo volume hanno tutti avuto esistenze straordinarie e sorprendenti, chi più chi meno hanno lasciato una traccia nella storia, hanno infranto le regole condivise, il buon senso, la morale, a volte la legge, quasi sempre i precetti religiosi. E tutti (probabilmente) sono stati massoni. Atipici, originali, anche bizzarri alcuni, di diseguale rispettabilità, ci aiutano a capire quel fenomeno misterioso che è la Massoneria.