venerdì 14 luglio 2017

Lettera da Volterra - tratto dagli archivi del manicomio di San Girolamo a Volterra

21 Marzo 1901
Manicomio di San Girolamo, Volterra

Mia cara Consorte
Rispondo alla tua cara lettera da me tanto gradita mi trovo molto contento ne legere la tua letera da mè tanto gradita dove sento che state tutti bene.Io sarei in perfetta salute di tornare a chasa. No vedo lora e il momento di tornare a chasa per abraciarvi tutti e baciarvi di chuore.È già diverso tempo che io mi trovo in questo manicomio ricoverato,distaccato da voialtri dunqe prochurate quanto prima divenirmi a pigliare e portarmi i panni. Non potete immaginare quanto brami di tornare a Cecina, che qui mi par d’essere in esilio. La pazienza non mi manca, ma da un giorno, all’atro mi scapperebbe; se non mi, facessero partire. Stò contento, allegro, solo desidero di stare insieme, in famiglia.Cara consorte mi raccomando a te e al mio caro fratello Robuamo dunque non mi abbandonate sul fiore di mia vita. Che io non vi o mai abbandonato scuserete se qualche volta vi offeso con parole ma il cuore è sempre amoroso con voialtri tutti quanti ricevi tanti saluti e baci dal tuo affezionatissimo.
Consorte Agapito

"Lettera da Volterra" è una vera lettera di un internato al manicomio toscano e mai consegnata, perché, come da regolamento, le lettere degli iternati non venivano spedite.

Simone Cristicchi nel suo album "Dall'altra parte del cancello", recita la lettera su un'improvvisazione al piano di Giovanni Allevi.

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