domenica 18 giugno 2017

La grottesca di André Chastel

André Chastel, partendo dall'analisi di una forma pittorica secondaria e poco conosciuta, la “grottesca”, ripercorre in una sintesi fulminante la storia dell'arte dal Rinascimento alla modernità. Nella presentazione il grande critico scrive: “La più celebre delle forme capricciose dell'arte occidentale è quella che prende il nome di grottesca, di cui il Vasari scrive: ‘Le grottesche sono una spezie di pitture licenziose e ridicole molto, fatte dagl'antichi per ornamento di vani’. Una spinta fondamentale venne dalla scoperta, nel secolo XV, della Domus Aurea neroniana che giaceva sepolta da secoli, per cui i primi esploratori delle sue sale ebbero l'impressione di trovarsi in una serie di grotte. È questo il motivo per cui - come narra Benvenuto Cellini - le particolari decorazioni che vi si trovavano vennero chiamate ‘grottesche’. Esse incontrarono uno straordinario successo, consacrato dal loro impiego nelle Logge Vaticane di Raffaello. Da allora divennero una componente ineludibile delle decorazioni di edifici religiosi e profani, comparendo inoltre su ceramiche, vesti, arazzi. La loro fortuna fu inarrestabile e giunge a lambire la pittura moderna, basti pensare a molti acquarelli di Klee e ai ‘mobiles’ di Caldef”.. e che dire di Keith Haring !

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