martedì 30 dicembre 2014

EUREKA di Edgar Allan Poe

"Infinito".

Questa, come le parole "Dio", "spirito", e alcune altre di cui esistono equivalenti in quasi tutte le lingue, non è affatto l'espressione di un'idea, ma dello sforzo di arrivarci. Essa rappresenta lo sforzo possibile di arrivare a una concezione impossibile. L'Uomo aveva bisogno di un termine mediante il quale segnalare la DIREZIONE di questo sforzo, la fitta nebbia dietro la quale sta, per sempre invisibile, l'OGGETTO di questo sforzo. Si aveva bisogno di una parola, insomma, per mezzo della quale un essere umano potesse mettersi in relazione diretta con un altro essere umano e con una certa tendenza dell'intelletto umano. Da questo bisogno ha origine la parola "Infinito", che rappresenta quindi null'altro se non il PENSIERO DI UN PENSIERO.

mercoledì 17 dicembre 2014

lunedì 3 novembre 2014

Walden ovvero Vita nei boschi di Henry Thoreau

" Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici. "

martedì 21 ottobre 2014

Mille anni che sto qui di Mariolina Venezia

Grottole, nei pressi di Matera: in un Sud poco esplorato,dall'Unità d'Italia ai giorni nostri, le vicende straordinarie e quotidiane dei Falcone, una famiglia cui il destino dona tutto e non risparmia niente, dalla guerra all'emigrazione, dalla ricchezza alla fame, passando per scandali pubblici e furori individuali. Dal capostipite don Francesco, con i suoi barili d'oro sepolti e non piú ritrovati, all'ultima discendente, Gioia, che piú di un secolo dopo raccoglie i ricordi di famiglia. Il ritratto di un mondo terrestre, duro e magnifico. Una costellazione di personaggi colti nei momenti salienti della loro esistenza. Il loro scendere o meno a patti con la vita. L'immaginazione usata per accettare la realtà. E poi la fine di un mondo. Padri e figli, ma soprattutto madri e figlie, aspettative e tradimenti. Amori, ideali politici, lotte, delusioni. La vitalità di un popolo e una voglia di vivere conquistata infine sfidando anche l'amore romantico e le sue trappole.
Vincitore del Premio Campiello 2007

lunedì 29 settembre 2014

Maschiette e Filosofi di F.S. Fitzgerald

"Vedi, io sono il Fato" , gridava ,"e sono più forte dei tuoi infimi progetti; e sono l'esito finale delle cose, e sono differente dai tuoi piccoli sogni, e sono la fuga del tempo e la fine della bellezza e il desiderio inappagato; tutti gli incidenti le imperfezioni e i piccoli minuti che formano le ore cruciali sono miei. Io sono l'eccezione che non prova nessuna regola, i limiti delle tue possibilità di controllo, il condimento nel piatto della vita" [Racconto - Il vaso di cristallo]

martedì 26 agosto 2014

Elena,Elena,amore mio di Luciano de Crescenzo

Elena, Elena, amore mio narra la storia della guerra di Troia e della bella Elena rivissuta attraverso i caustici racconti che Tersite, guerriero storpio e maligno, fa al giovane Leonte appena arrivato negli accampamenti dei Greci, alla ricerca del padre disperso. Ulisse e' un furfante, Agamennone uno sfruttatore, Achille un sanguinario. Suo malgrado Leonte impara che in tanta maldicenza c'e' molta verita'. Suo malgrado si lascia alle spalle i sogni della fanciullezza per diventare uomo. Finchè si innamora di una donna bellissima. Bellissima come Elena...

lunedì 14 luglio 2014

Placiti cassinesi





« Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti. »
(Capua, marzo 960)
« Sao cco kelle terre, per kelle fini que tebe monstrai, Pergoaldi foro, que ki contene, et trenta anni le possette. »
(Sessa, marzo 963)
« Kella terra, per kelle fini que bobe mostrai, sancte Marie è, et trenta anni la posset parte sancte Marie. »
(Teano, ottobre 963)
« Sao cco kelle terre, per kelle fini que tebe mostrai, trenta anni le possette parte sancte Marie. »
(Teano, ottobre 963)

venerdì 4 luglio 2014

Memoria di un gioco estivo




Ma a Chiusi,mi chiesi,
le chiese sono chiuse ?
Chiesi a uno di Chiusi,
mi scusi ma a Chiusi 
le chiese son chiuse? 
Mi rispose con un fare un pò chiuso. 
Ma certo che si !... Siamo a Chiusi!

Frasi sul piacere di leggere

lunedì 31 marzo 2014

Un passato scomodo di Nicola Tranfaglia

In poco più di duecento pagine l'autore traccia una rassegna chiara e limpida di quel che i maggiori storici italiani e stranieri hanno scritto in sessant'anni sul fenomeno fascista, mettendo in luce la difficoltà, ancora perdurante, di riconoscere la centralità della dittatura mussoliniana nella storia d'Italia e le forti responsabilità delle classi dirigenti nazionali nell'avvento del fascismo come nel suo superamento dopo il 1945. L'esame di coscienza degli italiani è stato in questi anni mutilo e parziale. Si può dire, anzi, che negli ultimi vent'anni un insidioso revisionismo appoggiato dalla destra ha messo in discussione i precedenti risultati e ha portato, con la complicità dei maggiori mezzi di comunicazione (soprattutto la televisione pubblica e privata) a diffondere una visione edulcorata e non rispondente al vero del ventennio nero. Tranfaglia, con riferimenti precisi, conduce il lettore a rileggere con serenità quel che è veramente accaduto in quegli anni e a confutare le critiche di un revisionismo spesso fondato più su elucubrazioni postume e chiacchiere giornalistiche che su ricerche degne di questo nome.

venerdì 28 febbraio 2014

Bit Generation di Mario Bolognani

"..gli economisti sono in disaccordo su tutto, ma su una cosa trovano unanime consenso: nell'informatica l'Italia ha perso tutti i "treni" che si potevano perdere e ora non c'e' piu' nulla da fare. Registro che anche Carlo De Benedetti diceva la stessa cosa, dopo aver liquidato l'informatica dell'Olivetti. Purtroppo molti ripetono questa formuletta perche' la loro cultura tecnica è rimasta al livello delle stazioni ferroviarie. Il fatto che alcune delle più importanti idee fondanti dello sviluppio del settore siano nate e continuino a nascere in Europa e che paesi senza tradizioni specifiche come l'Irlanda e l'India siano annoverati tra le realtà emergenti più significative, non li smuove.Non sono il solo, invece, a pensare che i "treni tecnologici" continuino a passare....tuttavia non c'e' dubbio che l'attuale classe dirigente è più preoccupata della RAI che dell'Informatica e che, quindi, in queste condizioni, riuscire a cogliere le opportunità che continuano a ripresentarsi è una sfida impervia"