martedì 13 novembre 2012

I diritti di libertà di Franco Salvo

"Noi non possiamo considerare la democrazia come qualcosa che è pacifico che sussisterà,se, come tutti sappiamo, essa è in una situazione più o meno precaria in tutto il mondo e anche da noi [Stati Uniti] conta nemici la cui forza è in aumento. Se questo è lo stato attuale[1938] delle cose, io credo che se ne debba trovare una delle ragioni nel fatto che noi siamo stati così indulgenti circa l'idea della democrazia dal ritenere più o meno inconsciamente che l'opera della sua fondazione era stata condotta a termine dai padri fondatori o quando la guerra civile [1861-1865] abolì la schiavitù. Noi tendiamo a pensare che la democrazia sia qualcosa di stabilito di cui a noi non resti altro che godere. Noi abbiamo avuto della democrazia, senza formularlo, un concetto statico, come di qualcosa che può essere lasciata in eredità, come capitale di cui possiamo vivere di rendita. La crisi che attraversiamo risulterà alla fine benefica se per essa impareremo che ogni generazione deve realizzare di nuovo per sé la democrazia; e che la natura e l'essenza di essa non è qualcosa che possa essere trasmessa da una persona a un'altra, da una generazione a un'altra, ma qualcosa che deve essere elaborata alla luce dei bisogni, dei problemi e delle condizioni di una vita sociale che da un anno all'altro muta con estrema rapidità" .[John Dewey]