martedì 30 agosto 2011

Monologo finale - The Big Kahuna


Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.

I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

lunedì 29 agosto 2011

La battaglia di Patrick Rambaud

Tra i giorni 21 e 22 del mese di maggio dell'anno 1809 in due piccole località denominate  Aspern e Essling vicino Vienna ci fu una sanguinosa battaglia tra l'esercito napoleonico e quello austriaco. Centroquarantacinquemila uomini si affrontarono. A fine battaglia il risultato fu tragico. Tredicimila morti e trentaduemila feriti.Napoleone fu momentaneamente fermato , ma a caro prezzo.Il progetto sfumato di Honorè de Balzac di scrivere di questa battaglia è stato ripreso quasi due secoli dopo da Rambaud  che con il suo romanzo non ci risparmia le descrizioni minuziose dello scontro con tutte le sue atrocità. Napoleone non sembra più invincibile, ed i suoi generali se ne rendono conto.Nella sua apparente sicurezza, l'imperatore , durante la battaglia, teme più di una volta di essere travolto dalle armate dell'Arciduca Carlo.Da Vienna , la popolazione assiste alla battaglia facendo uso di binocoli presi a noleggio da un camuffato Karl Schulmeister , intento a carpire informazioni . Tra gli spettatori troviamo anche un giovane Marie-Henri Beyle che è al seguito della Grande Armée in qualità di commissario di guerra.

giovedì 25 agosto 2011

Tre storie extra vaganti di Carlo M. Cipolla

Storie curiose, fuori del comune (extra vaganti, appunto), divertenti, ma tutte rigorosamente vere, quelle raccontate in questo libretto. La prima storia è ambientata nel XIV secolo e vede protagonista una potentissima consorteria di banchieri fiorentini, i Bardi. La seconda storia racconta di un singolare brutto scherzo "monetario" giocato dagli Europei ai Turchi nel secolo XVII. Nell'ultima storia sono commentati due famosi trattati francesi del XVII e XVIII secolo dedicati al commercio e alle manifatture del tempo: tra i giudizi che vi abbondano, acuti e gustosi, su genti e popoli spicca quello sugli italiani: "Gentili e onesti. Non c'è carezza né buon trattamento che essi risparmino a coloro con cui fanno affari", ma anche ambigui "con un doppio senso nelle loro parole così che all'occasione possono interpretarle a loro vantaggio".[dalla quarta di copertina ]

mercoledì 24 agosto 2011

Le virtù dell'ozio di Armando Torno

L'ozio non è il tempo libero o il dolce far niente ma è un momento fondamentale nella formazione di ogni essere umano o quantomeno dovrebbe esserlo.Così come c'e' una scuola che prepara al lavoro, così l'ozio, attraverso la "lentezza" della riflessione e dell'introspezione ci  insegna a disporre della vita. Sembrano parole di altri tempi, oggi diremmo "vecchie" ma cosa ci si aspetta da un'umanità malata di velocità e di produttività economica che ha dimenticato  i fini stessi in vista dei quali vale la pena di acquisire ricchezze, nel febbrile ed esclusivo interesse per i mezzi con cui le ricchezze si possono acquistare. Sarebbe auspicabile una rinascita del "pensiero" nel senso classico del termine. Il testo di Armando Torno è relativamente breve ma è densissimo di citazioni e di riferimenti bibliografici per gli "oziosi" smaniosi di conoscere ed apprendere questa "raffinata arte" del bel pensiero. Gli autori citati e consigliati da tenere sempre a portata di mano sono numerosi , Platone, Seneca,Epiteto,Marco Aurelio,Orazio,Sant'Agostino, Petrarca,Michael de Montaigne , La Rochefoucalud, Schopenauer ...solo per citarne alcuni.Quindi , cosa aspettiamo ? ...mettiamo da parte la pigrizia e buttiamoci nell'ozio più assoluto.

martedì 23 agosto 2011

All'incrocio dei sentieri di Kossi Komla-Ebri

Di solito non faccio paragoni o almeno li penso ma non ne scrivo. Leggendo questi bei racconti "incontrati" per caso su una spiaggia della Toscana durante le vacanze estive non ho potuto fare a meno di pensare ad un altro libro di racconti di cui ho già avuto modo di parlare. Si tratta di :"Gente in Aspromonte" di Corrado Alvaro. Forse il paragone è un pò forzato... nessuno me ne voglia, ma l'atmosfera evocata dal linguaggio asciutto e preciso di Ebri l'ho trovata, seppur "traslata" ai giorni nostri, simile a quella evocata dal dolore e dalla speranza della gente, più di ottant'anni fa, nel meridione italiano.Probabilmente, nell'Africa descritta dall'autore ho ritrovato molte affinità con la saggezza di un  mondo arcaico ed allo stesso tempo moderno qual è, ancora oggi, quello del sud Italia. Il valore dell'Esperienza, della Tradizione e della Parola sono le prime cose che mi vengono in mente quando ad esempio leggo : "In Africa quando muore un anziano è una biblioteca che brucia".... "I proverbi sono l'olio di palma per fare passare le parole con le idee"... "il proverbio è il cavallo della parola, quando la parola si perde è con l'aiuto del proverbio che la si trova"..."Dire da noi che la Parola, il Verbo si è incarnato è cosa del tutto naturale, tante volte avete sentito dire che quando un figlio si ammala gravemente è perchè i genitori litigano spesso e le gravi offese che si dicono si incarnano come malattia nel corpo del figlio e, finchè non si riappacificano, il bambino non guarirà"... ed infine.. "Quando la memoria va in cerca di legno per scaldarsi dalla nostalgia riporta solo i tronchi più belli..."

domenica 21 agosto 2011

Il mistero del candelabro di A.Soussan

La morte improvvisa di un oscuro dipendente del Vaticano induce un commissario di polizia e la sua assistente ad avviare un'indagine. I due funzionari ignorano però di essere incappati in una faccenda più grande di loro. David Ben Zion, leggendario capo dei servizi segreti israeliani, sta infatti organizzando un'operazione clandestina per ritrovare Menorah, il mitico candelabro d'oro a sette bracci sottratto a Gerusalemme dai Romani quasi duemila anni fa. Era da tempo che non leggevo un giallo sotto l'ombrellone con gli schiamazzi dei ragazzini attorno a me intenti a costruire castelli di sabbia e a far dannare le loro mamme perchè restii ad  uscire dall'acqua. La lettura di per se è stata solo da contorno alla "rievocazione" di momenti piacevoli  oramai lontani...quasi una "terapia del ricordo".

venerdì 19 agosto 2011

Itaca di Konstantinos Kavafis


Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.  




giovedì 18 agosto 2011

Filosofia: istruzioni per l'uso di E.Bencivenga

"Aprire la mente al dubbio, all'incertezza, alle domande più ardite e inquietanti. Partire dalle cose che esistono per sconvolgerle, scomporle, criticarle e dichiararne l'illegittimità, disegnando allo stesso tempo altri mondi, mondi puramente possibili e corsi che la storia avrebbe potuto prendere. È questo il concetto di filosofia esposto in Filosofia: istruzioni per l'uso, una pratica continua, un'attività ludicamente stimolante, un gioco irriverente e spiazzante.Perchè, come scrive lo stesso Bencivenga,questo è un libro che dovrebbe essere "usato", non "letto". Spero che cerchiate a ogni passo di anticiparlo, di contraddirlo....Spero che vi irriti, e che vi chiediate perchè; che vi sembri sciocco e gratuito, e malgrado tutto vi coinvolga". Questo è quanto riporta la quarta di copertina. Da parte mia aggiungerei solo che ogni tanto si dovrebbe trovare un pò di tempo per giocare al filosofo.

mercoledì 17 agosto 2011

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.


Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.

martedì 16 agosto 2011

Le catene di Gorée di N.Diop e G.Cecconi

Passando tra gli orrori della seconda guerra mondiale e gli attuali sbarchi di clandestini sulle coste di Lampedusa si arriva a parlare di un luogo che ha significato dolore per milioni di esseri umani. L'isola di Gorée è stata per tre secoli il centro di partenza degli schiavi portati via dall'Africa: c'era addirittura un edificio adibito alla compravendita degli esseri umani da spedire nelle piantagioni dell'America. Chi si ammalava o faceva resistenza veniva soppresso. Nel 1978 l'Unesco ha dichiarato Gorée Patrimonio dell'Umanità. Da tutto il mondo migliaia di persone vi si recano ogni anno in pellegrinaggio. A fine libro troviamo un brevissimo e piacevolissimo saggio di Maurizio Tuci  sull'invenzione della musica moderna da parte dei popoli deportati nel Nuovo Mondo

domenica 14 agosto 2011

Detti e contraddetti -3


"Ogni stagione della vita e' una edizione che corregge quella anteriore, e che sara' pure corretta, fino all'edizione definitiva, che l'editore cede gratis ai vermi"
Da "Memorie dall'aldilà" di Machado de Assis





"All'alba, quando ti dispiace di essere già sveglio,pensa subito che ti sei destato per compiere il tuo lavoro di uomo. Sei stato concepito e messo al mondo per agire e ti vuoi lamentare di doverti mettere al lavoro? O forse sei stato creato per restartene sotto le coperte? Questo è molto più piacevole; ma sei forse nato per il piacere, per essere passivo, o non piuttosto per l'azione?"
Da "Pensieri" di Marco Aurelio




"La vita vola via come un sogno e spesso non riesci a far nulla prima che ti sfugga l'istante della sua pienezza. Per questo è fondamentale apprendere l'arte del vivere, tra tutte la più ardua ed essenziale: colmare ogni istante di un contenuto sostanziale, nella consapevolezza che esso non si ripeterà mai più come tale".
Da "Non dimenticatemi" di  Pavel A. Florenskij